Martedì 25 settembre ore 20.30 incontro con l’autore al Poliambulatorio Arcade via Matassoni 2. Il dottore Giuseppe Tassani presenta il suo ultimo libro “La violazione dell’intimo e la questione omosessuale”
SAVIGNANO SUL RUBICONE (FC) – “La violazione dell’intimo e la questione omosessuale” è il titolo dell’ultimo libro del dottor Giuseppe Tassani, medico plurispecialista, direttore sanitario presso il Poliambulatorio Arcade a Savignano, in cui si analizza il peso culturale, giuridico e sociale della recente legge su “Regolamentazione delle Unioni Civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze” o legge Cirinnà n. 76 del 20 maggio 2016.
Il libro, che verrà presentato martedì 25 settembre alle ore 20.30 presso il Poliambulatorio Arcade, sede di Savignano, intende proporre la riflessione sia sulla tutela nei confronti della mentalità omofobica sia sui rischi di danni biologici a carico del patrimonio genetico cui è esposta la specie umana del futuro in seguito alla diffusione soprattutto illegale delle pratiche procreative eterologhe.
“La tematica della legge Cirinnà – spiega il dottor Tassani – gira intorno al diritto di genitorialità rivendicato dalla comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e supportato da quanto stabilito dalla Commissione Europea che all’articolo 9 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Uomo del 2009, afferma che ‘Il diritto di sposarsi e di avere una famiglia è garantito’ senza indicare chi sia il destinatario di questa garanzia. Questa dichiarazione risulta in evidente contrasto con quanto sul tema dei diritti umani sancisce la Convenzione Europea del 1950 sui Diritti Umani quando stabilisce che: ‘L’uomo e la donna hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia’.
Che cosa è cambiato in questi circa 70 anni?
Il cambiamento è di natura culturale: la “Teoria del GENDER”, proposta da John Money nel 1955, sostituisce il sesso biologico con il costrutto socio-culturale del GENERE che dissolve o attenua il dualismo maschio-femmina: si giustifica in tal modo il divieto di discriminazione su base sessuale a tutela da comportamenti persecutori e, nello stesso tempo, si avanza il diritto di accedere ad istituti come il matrimonio e la famiglia non più vincolati dalla distinzione sessuale. Quindi, ottenuto il riconoscimento del diritto alla famiglia, il diritto successivo alla genitorialità omosessuale diventa prioritario e dominante nonostante il rischio per l’integrità biologica dell’umanità nei casi in cui si ricorre a modalità procreative eterologhe che non tengono sufficientemente conto dei prevedibili futuri danni biologici a carico del patrimonio genetico”.
In sostanza, a parere dell’autore la legge Cirinnà ha portato a scambiare per diritto il desiderio di genitorialità per le coppie omosessuali riconosciute civilmente unite dallo Stato. Diritto a cui è legato il ricorso alla procreazione medicalmente assistita nella modalità eterologa (già legalizzata nella comunità eterosessuale mentre rimane negata per quella omosessuale) che si realizza tramite gravidanza surrogata o meglio nota come “utero in affitto”.
In una prospettiva estrema ma verosimile, la Procreazione Medicalmente Assistita eterologa, legale ed ancor più se praticata clandestinamente, comporta un rischio potenziale per la sopravvivenza della specie umana. rischio secondario al guasto genetico da endogamia ovvero il matrimonio tra consanguinei.
La diffusione di figli nati con la Procreazione Medicalmente Assistita eterologa- che quindi risulterebbero geneticamente affini a relativamente pochi, ripetitivi e “quasi professionali” donatori di gameti, creerà in tempi brevi una schiera incontrollata di fratelli e successivamente di primi cugini in gran parte ignari della loro relatività genetica ed inconsapevoli dei potenziali danni biologici a cui risulterebbero esposti.
Infatti più è stretta la relazione di parentele tra i partners, più alta è la probabilità di comparsa di anomalie genetiche tra i discendenti. Nei paesi mediorientali ad esempio, dove sono più frequenti le relazioni incestuose tollerate per tradizione, i danni genetici colpiscono i nati vivi con una percentuale variabile dal 2 al 5% e pesano per il 50% di tutte le morti in età infantile.
Note sull’autore
Il dottore Giuseppe Tassani, medico chirurgo con specializzazione in cardiologia e medicina dello sport, ha vissuto l’esperienza professionale degli esordienti Reparti di Rianimazione che in Italia sul finire degli anni sessanta iniziarono a rappresentare l’avanguardia per il trattamento delle grandi emergenze cliniche cardio-respiratorie, traumatologiche e metaboliche. Questo è il suo terzo libro.