PARMA – Prosegue in Galleria San Ludovico la rassegna organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma “Ispirazioni tra poesia, filosofia e scienza”: martedì 18 dicembre alle 17.30 si terrà l’incontro “Per sguardi e per parole”, con la poetessa Patrizia Valduga e il neuroscienziato Vittorio Gallese.
Il dialogo prenderà le mosse dal volume che dà il titolo all’incontro, pubblicato da Società Editrice Il Mulino nella collana “Icone. Pensare per immagini” a cura di Massimo Cacciari, in cui la poetessa, a partire da una lettura della Cena di Emmaus di Caravaggio, riflette prima sui poteri dello sguardo, e poi sui due sguardi, quello della ragione e quello del sentimento, che corrispondono alle due strategie, spesso in guerra fra loro, che la mente umana adotta per conoscere il mondo.
Ma nella creazione artistica – sia essa un dipinto, una poesia, un romanzo – questi due sguardi trovano un miracoloso equilibrio. Patrizia Valduga, per definire questo equilibrio, attinge al linguaggio scientifico della fisica e alle ricerche della psicanalisi: «la poesia – e ogni arte – è un “punto di sella” fra punto di vista della ragione e punto di vista del sentimento, fra rispetto della razionalità, o della realtà, o della funzionalità, e piacere della trasgressione logica o fantastica o ludica. Dà voce contemporaneamente alle due istanze contrapposte del pensare e del sentire, fa sentire il pensiero, estrae pensiero dal sentire».
È una chiave di lettura che è possibile, ed estremamente affascinante, collegare con alcuni dei temi su cui si è concentrato recentemente Vittorio Gallese: studi dedicati al rapporto fra arti e neuroscienze, come la simulazione incarnata, il nuovo modello di percezione applicata allo studio dell’esperienza estetica di arte, cinema e letteratura ed il rapporto fra empatia ed esperienza estetica.
L’incontro è ad ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.
Patrizia Valduga è poetessa e traduttrice. Ha pubblicato Medicamenta (Guanda, 1982), Medicamenta e altri medicamenta (Einaudi, 1989), Donna di dolori (Mondadori, 1991),Requiem (Marsílio, 1994), Corsia degli incurabili (Garzanti, 1996), Cento quartine e altre storie d’amore (Einaudi, 1997), Prima antologia(Einaudi, 1998), Quartine. Seconda centuria (Einaudi, 2001), Lezione d’amore (Einaudi, 2004), Il libro delle laudi (Einaudi, 2012). Ha tradotto John Donne, Molière, Crébillon fils, Mallarmé, Valéry, Shakespeare e Kantor. In prosa ha pubblicato “Italiani, imparate l’italiano!”.
Vittorio Gallese è uno dei massimi neuroscienziati italiani, professore Ordinario di Fisiologia presso il Dipartimento di Neuroscienze della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma, docente di Comunicazione e Media Contemporanei per le Industrie Creative presso il Dipartimento di Discipline umanistiche, sociali e delle imprese culturali dell’Università di Parma e coordinatore del Dottorato in Neuroscienze dell’Università di Parma. Tra i contributi principali della sua ricerca vi è la scoperta, assieme ai colleghi di Parma, dei neuroni specchio, del meccanismo di risonanza visivo-tattile nell’uomo, e l’elaborazione di un modello neuroscientifico dell’intersoggettività, la “simulazione incarnata”.
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