A Parma I Chiostri della Storia

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1919 – 2019 – Vita pubblica e privata tra le due guerre

PARMA – L’assessorato alla Cultura e le Biblioteche del Comune di Parma organizzano “I Chiostri di Storia” una rassegna di incontri divulgativi aperti a tutti dove tre autori e studiosi del Novecento – Giuseppe Lupo, Rachele Ferrario e Giordano Bruno Guerri – racconteranno la vita pubblica e privata tra le due guerre.

Cento anni dal 1919: un anno che in potenza custodiva tutti i geni per lo sviluppo di una società di benessere e di pace. Nel 1919 tutto avrebbe potuto essere, ma andò nel modo che la storia ci racconta.

Giovedì 6 giugno, ore 21

Cortile delle Magnolie del Convitto Maria Luigia, Borgo Lalatta, 14
Novecento. Le riviste raccontano un secolo
Incontro con lo scrittore e saggista Giuseppe Lupo

L’autore, professore di letteratura contemporanea all’Università Cattolica di Milano, cura sul sito de Il sole 24 ore un videoblog dedicato alla letteratura contemporanea, protagoniste dei suoi approfondimenti sono le riviste italiane del ‘900. Durante questo incontro Giuseppe Lupo si soffermerà in particolare sulle riviste del “ritorno all’ordine” e quelle del dibattito su Strapaese e Stracittà.

Mercoledì 12 giugno, ore 21

Chiostro della Pinacoteca Stuard, Borgo del Parmigianino, 2
Margherita Sarfatti. La regina dell’arte nell’Italia fascista.

Incontro con l’autrice Rachele Ferrario
in collaborazione con edizioni Mondadori

Margherita Sarfatti, giornalista, scrittrice e primo critico d’arte donna in Europa, ha fondato il gruppo Novecento, ha progettato e allestito mostre in patria e all’estero, ha frequentato gli intellettuali all’avanguardia del suo tempo, influenzando per oltre vent’anni la cultura e l’arte italiane. Eppure, la maggior parte del pubblico la conosce solo come «l’amante del duce». Il libro di Rachele Ferrario, grazie a una capillare ricerca documentaria e a carteggi inediti, ci restituisce invece il temperamento di una donna colta, elegante, raffinata e soprattutto libera, che riuscì a imporsi sulla scena culturale e a compiere il suo progetto: un’avanguardia artistica in linea con la tradizione classica italiana.

Rachele Ferrario, storico e critico d’arte, insegna Fenomenologia delle arti all’Accademia di Brera e Storia delle tecniche artistiche allo Iulm. Cura archivi d’arte e mostre. Collabora con il «Corriere della Sera». Nel 1998 ha scoperto un nucleo di 45 opere inedite di Paresce, di cui ha curato mostre antologiche, dirige l’Archivio, ha pubblicato la biografia (Lo scrittore che dipinse l’atomo. Vita di René Paresce da Palermo a Parigi, Sellerio, 2005) e il catalogo generale (Skira, 2012). È autrice di Giulio Paolini.Un viaggio a distanza (Nomos Editore, 2009) e, per Mondadori, di Regina di quadri (2010), la prima biografia di Palma Bucarelli, e Le signore dell’arte (2012), ritratti di Carol Rama, Carla Accardi, Giosetta Fioroni e Marisa Merz.

Venerdì 14 giugno, ore 21

Cortile d’Onore della Casa della Musica, Piazzale san Francesco, 1

Disobbedisco. Cinquecento giorni di rivoluzione – Fiume 1919-1920
Incontro con l’autore Giordano Bruno Guerri

in collaborazione con edizioni Mondadori

Il 12 settembre 1919 un poeta, alla testa di duemila soldati ribelli, conquista una città senza sparare un colpo. Vi rimarrà oltre un anno, opponendosi alle maggiori potenze sotto gli occhi di un mondo ancora sconvolto dalla Grande Guerra. Lo scopo di Gabriele d’Annunzio e dei suoi legionari non era solo rivendicare l’italianità di Fiume: il Vate sognava di trasformare la sua «Impresa» in una rivoluzione globale contro l’ordine costituito, e nell’avveniristica Carta del Carnaro – una costituzione avanzatissima – teorizzò un governo della cosa pubblica lontano da quello dello Stato liberale, socialista, fascista. Per sedici mesi Fiume fu teatro di cospirazioni, feste, beffe, battaglie, amori, in un intreccio diplomatico e politico sospeso tra utopia e realtà. Militari, scrittori, aristocratici, industriali, femministe, sovversivi, politici, ragazzi fuggiti di casa componevano l’esercito del «Comandante», inconsapevoli di quanto avrebbero influenzato l’immaginario del Novecento. Nelle luci e nelle ombre dell’Impresa ritroviamo, a distanza di cento anni, molti aspetti del mondo di oggi: la spettacolarizzazione della politica, la propaganda, la ribellione generazionale, la festa come mezzo di contestazione, la rivolta contro la finanza internazionale, il conflitto tra nazionalismi, il ribellismo e la trasgressione. […] Con il suo stile inconfondibile, Giordano Bruno Guerri ricostruisce quei sedici mesi attraverso migliaia di documenti inediti custoditi negli Archivi del Vittoriale, intrecciando in una narrazione appassionante la grande storia con le vicende degli uomini e delle donne che hanno vissuto quell’irripetibile avventura, e portando alla luce un aspetto inedito della poliedrica personalità dell’uomo che ne fu l’ispirato animatore e l’indiscusso protagonista.

Giordano Bruno Guerri ha diretto «Storia illustrata» e «L’indipendente», è stato direttore editoriale dell’Arnoldo Mondadori Editore, autore e conduttore di trasmissioni radiofoniche e televisive. È presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani e del Museo di Salò. Fra i suoi libri: Fascisti, Giuseppe Bottai, Italo Balbo, Galeazzo Ciano, Rapporto al duce, Un amore fascista. Benito, Edda e Galeazzo, D’Annunzio. L’amante guerriero, Filippo Tommaso Marinetti (2009), Il sangue del Sud (2010), Il bosco nel cuore (2011) e La mia vita carnale (2013)

Ingresso libero fino ad esaurimento posti, in caso di maltempo gli incontri avranno comunque luogo all’interno dei rispettivi edifici.

info.cultura@comune.parma.it

‘Il Novecento è il secolo tragico e doloroso del genocidio e dei regimi totalitari, nel quale, ben oltre il tramonto dell’Occidente, si è assistito al crollo di ogni umanesimo e alla morte della plurimillenaria civiltà contadina. Tuttavia è impossibile ignorare l’altra faccia della medaglia, che si concretizza nella conquista di un benessere inimmaginabile, nella crescita dell’attesa di vita, nell’accorciarsi delle distanze, nelle meraviglie dell’arte e della tecnica’

Cesare De Michelis, Moderno Antimoderno