Piacenza

A Palazzo Farnese riflettori accesi su “Il Fegato etrusco e Aby Warburg tra Firenze e Piacenza”

PIACENZA – Venerdì 17 novembre, alle 17.30, Palazzo Farnese accoglierà due studiosi di fama internazionale, curatori della mostra Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini, attualmente in corso alle Gallerie degli Uffizi.

Marzia Faietti e Gerhard Wolf, infatti, introdotti dal Direttore dei musei civici di Palazzo Farnese Antonio Iommelli e da Raimondo Sassi di Arti e Pensieri, collaboratore della mostra, con la conferenza Il Fegato etrusco e Aby Warburg tra Firenze e Piacenza avvicineranno il pubblico al grande studioso tedesco che, come vedremo, era stato profondamente affascinato dal Fegato etrusco, il reperto più importante delle collezioni civiche piacentine.

Warburg, padre dell’iconologia moderna e ancora oggi autore di riferimento per la storia dell’arte e per l’antropologia delle immagini, produsse svariati studi di carattere interdisciplinare. Egli dedicò gli ultimi anni della propria esistenza alla realizzazione dell’Atlas Mnemosyne, rimasto purtroppo incompiuto, concepito come atlante della memoria culturale, costituito da grandi tavole a cui aveva applicato fotografie di opere d’arte, reperti archeologici (tra cui, appunto, il Fegato di Piacenza), ma anche di avvenimenti contemporanei, che miravano a intessere una serie di narrazioni per immagini tramite il meccanismo generato dagli accostamenti e dalle interrelazioni istituibili tra l’una e l’altra.

Marzia Faietti direttrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi fino al 31 dicembre 2018. Insegna Teoria e metodi della critica d’arte e Storia del disegno, dell’incisione e della grafica alle Scuole di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università Cattolica di Milano e dell’Università degli Studi di Bologna. Dal 2013 presidente del Comitato italiano CIHA, vicepresidente del Bureau Internazionale CIHA, collabora per progetti scientifici con le Gallerie degli Uffizi (in particolare il Progetto Euploos) ed è ricercatrice associata presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz. I suoi interessi di ricerca vertono sulla pittura ferrarese di epoca postridentina; la grafica e i disegni bolognesi ed emiliani dal Quattrocento all’Ottocento, con aperture verso il contemporaneo; il disegno e la pittura dell’Italia centrale del Quattrocento e del Cinquecento; il linguaggio grafico e la cultura antiquaria di Andrea Mantegna e del Parmigianino; l’incisione erotica italiana del Cinquecento e i suoi rapporti con l’antichità; la grafica di e da Raffaello.

Gerhard Wolf è direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max Planck Institut con sede a Firenze.
È stato membro della Commissione scientifica del Wissenschaftsrat (Consiglio tedesco delle scienze e delle discipline umanistiche) di Berlino dal 2013 al 2019 e titolare di cattedre onorarie a Basilea, Berlino, Buenos Aires, Cambridge (Massachusetts), Chicago, Città del Messico, Harvard, Istanbul, Lugano, Nuova Delhi, Parigi, Trier, Vienna e Zurigo.
I temi delle sue ricerche sono, tra gli altri: storie dell’arte globali e transculturali; teorie e prassi dell’immagine e dell’oggetto; ecologie, catastrofi e storie dell’arte.
Ha co-curato varie mostre, tra cui Florenz! alla Kunsthalle di Bonn e Rothko/Giotto agli Staatliche Museen zu Berlin.
Si ricorda inoltre la recente monografia Die Vase und der Schemel. Ding, Bild oder eine Kunstgeschichte der Gefäße (2019), dedicata al Vaso François del Museo Archeologico di Firenze.

INFO

L’ingresso alla conferenza del 17 novembre, ore 17.30, è libero.
L’iniziativa si svolge grazie al sostegno del Comune di Piacenza.
Vi aspettiamo all’interno della Sezione romana del Museo Archeologico (potete accedere direttamente dalla biglietteria musei).

Per il viaggio a Firenze del 9 dicembre chiediamo l’adesione degli interessati entro venerdì 24 novembre per motivi organizzativi (acquisteremo in anticipo il biglietto gruppi).
Per dare la vostra adesione potete rispondere a questa mail oppure iscrivervi in occasione della conferenza del 17 all’infopoint di Arti e Pensieri!

Si specifica che il costo del biglietto d’ingresso alla mostra Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini (intorno ai 24€ a persona) sarà a carico dei partecipanti, così come le spese di trasporto.
La visita alla mostra e ai luoghi di Warburg, a cura di Raimondo Sassi, sarà gentilmente offerta dalla nostra Associazione.

Per ulteriori informazioni sulla mostra:
https://www.uffizi.it/eventi/camere-con-vista-aby-warburg-firenze-e-il-laboratorio-delle-immagini

Per maggiori info:

333 6738327 (Micaela Bertuzzi)

Il Fegato etrusco e Aby Warburg tra Firenze e Piacenza

Non molti sanno che il Fegato etrusco aveva affascinato il grande storico dell’arte Aby Warburg (1866-1929). In una conferenza che si terrà presso i Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza venerdì 17 novembre a partire dalle 17.30, organizzata dall’Associazione Arti e Pensieri in stretta collaborazione con la Direzione Musei, si parlerà anche di questo argomento insieme a due illustri ospiti: Marzia Faietti, ex Direttrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi e Gerhard Wolf, Direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut. I due storici dell’arte, infatti, sono tra i curatori di una mostra dal titolo Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini, attualmente in corso agli Uffizi (Galleria delle Statue e delle Pitture dal 19/09/2023 al 10/12/2023), alla quale Arti e Pensieri sta organizzando una visita guidata (per informazioni scrivere a artiepensieri2004@gmail.com).

Warburg, padre dell’iconologia moderna e ancora oggi autore di riferimento per la storia dell’arte e per l’antropologia delle immagini, fondatore dell’istituto londinese che da lui prende il nome, trasferito in Inghilterra dopo l’ascesa del nazismo nel 1933, produsse svariati studi di carattere interdisciplinare, principalmente affidati alla modalità della conferenza e solo in parte pubblicati a stampa mentre era in vita. Egli dedicò gli ultimi anni della propria esistenza alla realizzazione dell’Atlas Mnemosyne, rimasto purtroppo incompiuto, concepito come atlante della memoria culturale, costituito da grandi tavole a cui aveva applicato fotografie di opere d’arte, reperti archeologici, ma anche di avvenimenti contemporanei, che miravano a intessere una serie di narrazioni per immagini tramite il meccanismo generato dagli accostamenti e dalle interrelazioni istituibili tra l’una e l’altra e che, nelle intenzioni dell’autore, avrebbero dovuto dare vita a narrazioni scritte, tuttavia mai realizzate. Su una delle tavole dell’Atlas (versione finale del 1929), precisamente la prima, compare, appunto, il Fegato bronzeo di Piacenza insieme alle fotografie di vari altri reperti archeologici di provenienza assira e babilonese. Lo studioso, infatti, era interessato alle relazioni ravvisabili tra i fegati divinatori di questi popoli orientali e quello etrusco, risalente a svariati secoli più tardi e proveniente da un luogo geograficamente molto distante.

La mostra attualmente in corso agli Uffizi si occupa proprio della figura di Warburg e in particolare del suo rapporto con il capoluogo toscano, città a cui lo studioso era particolarmente legato, dove si era recato già nel 1888 per condurre ricerche sulla Primavera e la Nascita di Venere di Botticelli, e dove ritornò varie volte nel corso della vita, soggiornandovi per periodi più o meno lunghi, fino all’anno della sua morte il 1929. Fin dalla giovinezza Warburg studia i dipinti mitologici di Botticelli e gli apparati festivi medicei. Dopo un viaggio in Arizona e New Mexico, che lo porta ad accostare l’arte e la cultura degli Hopi e dei Pueblo, nel 1897 si sposa e si stabilisce a Firenze per studiare il Rinascimento con sguardo nuovo. Dal 1904 è ad Amburgo, e amplia le sue ricerche alla storia dell’immaginario astrologico. Probabilmente è da questo momento, o poco dopo, che inizia a interessarsi anche del Fegato di Piacenza. In una lettera del 1913, ad esempio, indirizzata al filologo tedesco Franz Boll, chiede informazioni sul celebre reperto piacentino e ne parlerà, poi, in una conferenza del 1925.

La possibilità di incontrare a Piacenza due studiosi di levatura internazionale quali Marzia Faietti e Gerhard Wolf è una occasione da non perdere, così come il viaggio a Firenze per la visita alla mostra Camere con vista, guidato da Raimondo Sassi di Arti e Pensieri, tra gli autori del catalogo, che sarà effettuata sabato 9 dicembre.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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