Venerdì 21 e sabato 22 gennaio, alla biblioteca Delfini, l’appuntamento annuale dell’associazione che riunisce le scienziate, con la ministra Messa e il Nobel Giorgio Parisi
MODENA – “Donne, ricerca, trasformazioni” è il tema del convegno annuale dell’associazione nazionale “Donne e scienza” che si svolge a Modena, alla biblioteca Delfini, venerdì 21 e sabato 22 gennaio, con un intenso programma di incontri e conferenze per fare il punto sugli importanti cambiamenti in corso nel rapporto tra donne, ricerca e società.
Tra gli ospiti, la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa e Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica (collegato in videoconferenza a causa delle restrizioni dovute alla pandemia) che, insieme a Elisa Molinari, docente di Fisica della materia a UniMoRe e ricercatrice al Cnr Nano, parteciperanno alla tavola rotonda di apertura, venerdì 21 gennaio alle 9.30, dedicata alle politiche di genere nella ricerca.
Nel pomeriggio, al centro della seconda sessione saranno la specificità di genere in settori come l’intelligenza artificiale, la medicina, la ricerca ambientale. Nella mattinata di sabato 22 gennaio, la terza sessione coinvolge associazioni attive su scienza e questioni di genere con l’obiettivo di fare rete. Le conferenze sono aperte al pubblico ma è necessario registrarsi sul sito di Donne e scienza (donnescienza2022.nano.cnr.it), e partecipare indossando la mascherina Ffp2. A conclusione del convegno, sabato 22 gennaio, alle 17.30, è in programma lo spettacolo “Gli occhiali di Rosalind”, atto unico dedicato alla scienziata Rosalind Franklin. La partecipazione è gratuita fino a esaurimento posti e con obbligo di prenotazione telefonica al numero 059 2032940.
Il convegno è organizzato dall’associazione Donne e scienza, in collaborazione con l’Istituto nanoscienze del Cnr di Modena (Cnr Nano) e con la biblioteca Delfini, con il patrocinio di Comune di Modena e UniMoRe.
Le due giornate saranno aperte dagli interventi di benvenuto di Sveva Avveduto, presidente dell’associazione Donne e scienza; Tindara Addabbo, di UniMoRe e presidente della Conferenza organismi di parità delle Università italiane; Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche, Grazia Baracchi, assessora all’Istruzione e alle Pari opportunità del Comune di Modena che evidenzia come avere a Modena il convegno nazionale delle scienziate italiane “sia una bella occasione per dare la giusta visibilità a realtà di eccellenza come il Cnr Nano e per dare evidenza al lungo cammino delle donne in materie per le quali erano giudicate, non adatte, come purtroppo accade ancora in alcuni casi. Questo evento ci permette di mostrare a tutte le nostre studentesse che il cammino oggi è aperto e che possono raggiungere i risultati che desiderano anche nelle materie scientifiche: il mondo della scienza, infatti, non sarebbe più immaginabile senza le donne che ne costituiscono un cardine, a cominciare dalle numerose scienziate insignite del premio Nobel o, per stare nell’attualità, che sono un punto di riferimento nella ricerca per le cure e i vaccini contro il Covid”.
“Ci sono sempre più donne nei nostri laboratori – sottolinea Sveva Avveduto – e in Italia e in Europa cresce la coscienza che un maggiore equilibrio tra i generi è indispensabile per fare ricerca di qualità, oltre che per migliorare il loro lavoro e la loro vita. Ma è ancora una strada lunga”, mentre Elisa Molinari commenta che “il convegno è l’occasione per discuterne a partire da esperienze concrete delle ricercatrici coinvolte, e per fare il punto sulle molte criticità e opportunità in questo particolare momento storico”.
Il programma completo del convegno è disponibile sul sito dell’associazione Donne e scienza (donnescienza2022.nano.cnr.it), tra i temi trattati nei diversi interventi anche le prospettive internazionali, le statistiche al servizio dell’analisi delle disuguaglianze di genere, la questione di genere applicata a medicina, tecnologia e salute, l’impronta delle donne nella ricerca ambientale e climatica, il progetto Engie (Encouraging girls to study geosciences and engineering).