A Cesenatico arriva l’elisir di “eterna giovinezza” degli Emiri

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Nello studio medico del dottor Alessandro Pasquali disponibile in esclusiva per la nostra regione un nuovo bio-lifting che sta spopolando tra i vip di Dubai: “Basta un’iniezione ed il viso torna quello di dieci anni fa”

alessandro pasquali

CESENATICO (FC) – Si chiama “Gouri” l’ultima frontiera della medicina estetica, un bio-lifting rivoluzionario che, in Romagna, viene praticato solo a Cesenatico nella clinica di via Squero del dottor Alessandro Pasquali.

“Gouri” è un prodotto coreano che sta letteralmente stravolgendo le regole del mondo della medicina estetica perché è il primo medical device completamente liquido a base di policaprolattone, una molecola biodegradabile e riassorbibile.

“I filler iniettivi – spiega Pasquali – sono formati dalla miscelazione di polvere di materiale ad alto contenuto polimerico (come PCL e PLLA) con soluzione salina o gel CMC. Di conseguenza, non essendo completamente liquidi, faticano a diffondersi su tutto il viso in maniera omogenea; ‘Gouri’ invece agisce in maniera differente. La stimolazione del collagene, infatti, è così intensa che, già dopo la prima seduta, genera un ringiovanimento di tutto il viso. Non a caso si parla di ‘lifting liquido’ o di ‘fili di trazione liquidi’. Per ottenere un risultato perfetto, che dura all’incirca un anno e mezzo, bastano tre iniezioni a distanza di una quarantina di giorni l’una dall’altra con appena due fori per emisfero facciale. Malgrado in Italia sia poco conosciuto, lo sto già utilizzando nel mio studio di Cesenatico e i risultati sono straordinari”.

La scoperta di “Gouri” e la sua importazione in Romagna non è stato un evento casuale: “A fine marzo – spiega il dottor Pasquali, che a breve inaugurerà una nuova clinica ad Ibiza – ho partecipato al ‘Derma Dubai’, il congresso internazionale dedicato alla medicina estetica e alla dermatologia che si tiene ogni anno negli Emirati Arabi. Stavolta ho volutamente evitato i circuiti occidentali perché, in troppi casi, tutto si riduce ad un carosello di simposi autoreferenziali in cui si ‘brandizzano’ le solite metodiche privilegiando il marketing rispetto alla vera innovazione. Io, invece, cercavo qualcosa di diverso perché un medico che vuole aggiornarsi davvero deve abbandonare la sua comfort-zone e avere il coraggio di avventurarsi in terreni inesplorati. Ed è stato proprio a Dubai che mi sono accorto di come la medicina estetica, in altri angoli del pianeta, sia avanti di almeno cinque anni. Dagli Emirati sono tornato con un bagaglio di esperienze preziose, non a caso dal giorno dopo ho subito apportato delle modifiche sostanziali ai protocolli del mio studio”.

Il primo correttivo sancisce, di fatto, la fine di un pregiudizio caucasico, ovvero che gli interventi estetici debbano giocoforza essere effettuati nel periodo invernale: “In realtà – spiega Pasquali – nelle cliniche di Dubai, dove è estate dodici mesi l’anno, la stagionalità non esiste e gli interventi si fanno con regolarità da gennaio a dicembre. E’ chiaro che servono degli accorgimenti perché, dopo certi interventi, l’esposizione al sole può essere deleteria e provocare una iper-pigmentazione ma, se il paziente rispetta alcune semplici regole, io nel mese di agosto posso operare esattamente come farei a novembre. Sembra un dettaglio e, invece, rispetto ai cliché accademici, quelli che ti insegnano all’università per intenderci, è una piccola grande rivoluzione che ci consentirà di spalmare gli interventi in un periodo più ampio e di decongestionare il nostro calendario di appuntamenti con un innegabile beneficio per tutti”.