A Brisighella premiati i migliori Albana secco di Romagna

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Gli imolesi “Vitalba” di Tre Monti e “Fondatori GP” di Merlotta si aggiudicano il primo e il secondo posto sia nella categoria “Albana Dèi” sia in quella “L’Indigeno del Cuore”

BRISIGHELLA (RA) – In ritardo di diversi mesi, causa pandemia, nei giorni scorsi si è svolta nei Chiostri dell’ex Convento dell’Osservanza a Brisighella (per gentile concessione dell’Amministrazione Comunale), la cerimonia di proclamazione dei vini vincitori dell’ottava edizione della selezione enologica Albana Dèi 2020, l’evento ideato e curato da Carlo Catani e Andrea Spada e organizzato dal Consorzio Vini di Romagna, volto a valorizzare e promuovere il vitigno più identitario della Romagna, nell’intento di diffonderne la cultura affermandone il carattere distintivo, nella ricchezza d’interpretazioni dei produttori romagnoli.

I 7 Albana finalisti sono stati valutati alla cieca da una giuria tecnica formata da importanti critici delle principali guide dei vini e sommelier e, successivamente, dal pubblico nel corso dei pochi appuntamenti che è stato possibile svolgere lo scorso anno fra piazze e ristoranti, questi ultimi coinvolti per la prima volta nell’iniziativa.

Come da tradizione, due i riconoscimenti assegnati, premi diventati molto ambìti dai vignaioli romagnoli che producono con amore e passione la propria Albana: “Albana Dèi” ai migliori Romagna Albana DOCG di tipologia secco e L’Indigeno del Cuore premio Valter Dal Pane” aperto ai vini ottenuti da sole uve Albana di tipologia secco.

Ad aggiudicarsi la prima posizione nella categoria “Albana Dèi” è stato “Vitalba” 2019 di Tre Monti di Imola, seguito da “Fondatori GP” di Merlotta di Imola e da “Coronilla” di Bulzaga di Faenza, anch’esse entrambe del 2019.

Nella sezione “L’Indigeno del Cuore – premio Valter Dal Pane”, il giudizio popolare ha in gran parte avvalorato quello della giuria tecnica, confermando al primo e al secondo posto rispettivamente “Vitalba” di Tre Monti e “Fondatori GP” di Merlotta. Terza piazza d’onore, invece, per “Gioja” 2019 di Giovannini di Imola.