Concessi a titolo gratuito, possono farne richiesta singoli, associazioni, enti del Terzo settore. Tra i criteri preferenziali l’utilizzo di tecniche rispettose dell’ambiente
MODENA – Potranno essere assegnati a privati cittadini singoli o famiglie, ma anche a associazioni, fondazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, enti del Terzo settore e altri enti collettivi senza scopo di lucro gli orti urbani di via Capuana, concessi dal Comune di Modena a titolo gratuito per la produzione di ortaggi, piante officinali e fiori ad uso personale e associativo.
Dopo l’approvazione delle Linee guida da parte della Giunta, l’amministrazione comunale ha pubblicato l’avviso pubblico per l’assegnazione delle aree ortive: “un progetto che coniuga coesione sociale e sostenibilità ambientale – precisa l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli – con finalità sociali, ricreative, didattiche e culturali, oltre che di promuovere buone pratiche di cura del patrimonio ambientale e pubblico, promuovere una sana alimentazione e favorire la socialità”.
La modulistica per partecipare al bando può essere scaricata dal sito del Comune (www.comune.modena.it) e inviata via e-mail (orti@comune.modena.it) allegando tutti i documenti (in formato.pdf) in qualsiasi momento; la scadenza della concessione è comunque fissata al 31 maggio 2025.
Le particelle ortive assegnabili in via Capuana sono complessivamente 60 di cui non più di sei ad enti e associazioni che operino in modo attivo nell’ambito del territorio comunale da almeno tre anni. Per quanto riguarda i singoli cittadini, per richiedere l’assegnazione di un orto occorre essere residenti; aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il 59esimo; non avere la proprietà, il possesso o la disponibilità di altri appezzamenti di terreno coltivabili come giardini, orti o terreni che si prestino ad essere adibiti ad orticoltura nel territorio comunale o limitrofi; non essere imprenditore agricolo; essere in grado di coltivare o di garantire personalmente la cura dell’orto; non avere componenti dello stesso nucleo familiare già concessionari di orti urbani nel territorio comunale; non aver subito condanne penali per reati contro l’ambiente o il patrimonio pubblico.
Se le domande saranno in numero superiore agli orti disponibili, verrà definita una graduatoria da parte di un’apposita Commissione (che in presenza di domande si riunirà periodicamente) in base ai criteri preferenziali previsti dal Regolamento, cioè la certificata presa in carico o rigenerazione volontaria di un bene comune urbano e la promozione e l’utilizzo di tecniche di coltivazione anche alternative o comunque rispettose dell’ambiente.