L’auto immortalata e sanzionata dalla Polizia Locale. In quasi il 40% degli incidenti, rilevati nei primi 7 mesi dell’anno, accertata la causa dall’alta velocità
RIMINI – A 150 km all’ora, in un tratto di strada dove sussiste il limite di 70 km all’ora. È così che è stato immortalato dalla strumentazione elettronica di controllo il conducente di un autoveicolo lo scorso 7 agosto, mentre, alle 9 e 27 del mattino, spingeva forte sul pedale dell’acceleratore.
Si tratta di una delle violazioni più gravi previste dall’articolo 142 del codice della strada, ovvero quella contemplata al comma “9-bis”, che punisce “chiunque supera di oltre 60 km/h i limiti massimi di velocità”. Una violazione che comporta la sanzione amministrativa del pagamento di una somma che va da 845 a 3.382 euro, la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da sei a dodici mesi, oltre alla decurtazione di 10 punti. La sanzione inoltre viene aumentata se commessa nelle ore notturne e in caso di seconda infrazione nell’arco di due anni. Circostanza, quest’ultima, che prevede anche la revoca della patente.
Il problema delle velocità elevate nelle strade urbane ed extraurbane è purtroppo una brutta abitudine che non accenna a diminuire fra i conducenti dei veicoli. A confermarlo sono anche i report della Polizia Locale sugli incidenti avvenuti nelle strade comunali, in cui l’alta velocità è stata individuata come causa principale di un sinistro stradale.
Sono 758 complessivamente gli incidenti che dall’inizio del 2024 a fine luglio sono stati rilevati dal Nucleo Infortunistica della Polizia Locale di Rimini, di cui 409 solo nei tre mesi di maggio, giugno e luglio. 21 in più rispetto allo stesso periodo del 2023, quando ne furono rilevati 737. Un numero che, alla fine dell’anno scorso (dicembre 2023), si era fermato a 1301, leggermente in calo rispetto a quelli registrati nel 2022 (1360).
Tra gli incidenti stradali avvenuti quest’anno (758 fino al 31 luglio scorso) rimane sempre alta – e molto significativa – la percentuale di quelli dovuti alla velocità. Sempre dallo stesso report infatti emerge che sono complessivamente 286 gli incidenti stradali in cui gli agenti hanno riscontrato l’alta velocità come causa principale oppure concausa dell’evento, esattamente il 37,73%. Un’incidenza ancora troppo pesante se si pensa anche che – sempre nei primi 7 mesi del 2024 – questi incidenti hanno causato complessivamente un decesso, 10 feriti gravi (con prognosi oltre i 40 giorni) e 122 feriti di media gravità (con prognosi dai 20 ai 40 giorni).
Un rischio, quello delle lesioni, che è sempre più alto in caso di velocità non commisurata, in quanto la forza dell’impatto aumenta notevolmente e spesso gli airbag e le cinture di sicurezza non sono sufficienti ad assicurare l’incolumità del conducente e dei passeggeri.
I pericoli della guida ad alta velocità sono noti: la velocità eccessiva riduce il tempo disponibile per reagire a situazioni impreviste, aumentando la probabilità di collisioni. La distanza per fermare il veicolo si allunga notevolmente e c’è il rischio anche della perdita di controllo. Un rischio che aumenta in condizioni di strada bagnata o scivolosa, oppure anche solo per affrontare quelle manovre o pratiche di prevenzione degli errori altrui.
“Guidare a velocità oltre ai limiti consentiti, associato a distrazioni, oppure condizioni della strada non adeguate – dichiara l’assessore alla sicurezza Juri Magrini – rappresenta uno dei fattori principali che causano incidenti stradali. Il nostro obiettivo è quello di ridurre al minimo questi rischi. Va in questa direzione l’uso degli strumenti di rilevazione per prevenire sinistri, come nel caso eclatante di questi giorni, da parte della Polizia Locale. Misure di controllo che, non solo mirano a far rispettare le norme, ma anche a scoraggiare comportamenti di guida imprudenti, creando quindi le condizioni per un ambiente stradale più sicuro per tutti gli utenti. Bisogna dire chiaramente che la velocità eccessiva è la causa più frequente dei sinistri e della loro lesività e mortalità. E dunque abbassare la guardia nei controlli, farsi tramite di messaggi ambigui e assolutori, come purtroppo dobbiamo registrare in questo momento anche da istituzioni a ogni livello, rischia di far pagare a tutte le comunità un prezzo di dolore troppo elevato per chiunque.”