Due delle dieci startup finaliste sono di Parma e sono nate in seno alla nostra Università:
· A.G.MA Advanced Geopolymeric Materials: sviluppo di prodotti e tecnologie cementizie di nuova concezione a base geopolimerica; è formata da laureati dell’Ateneo
· TomaPaint: il progetto si basa su una tecnologia che consente di produrre una bio-vernice innovativa per gli imballaggi metallici a contatto con gli alimenti, partendo dai sottoprodotti industriali della lavorazione del pomodoro; questa startup ha già operato con il Centro Universitario SITEIA.
Buon piazzamento anche per una terza startup di Parma, la ePlato, che è arrivata diciottesima. Ha superato la preselezione a bando ma non ha superato la fase dei techmeeting. Si è comunque qualificata, insieme alle precedenti due, per il premio offerto dall’Università di Parma in termini di supporto e mentorship. L’idea di questa startup è legata all’intelligenza artificiale per l’assistenza clienti: l’attenzione è rivolta ai cosiddetti “chatbot”.
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