FORLÌ – Domani, sabato 9 maggio 2020, è il Giorno della Memoria delle Vittime del terrorismo e delle stragi.
Una giornata di alto valore simbolico presente nel calendario istituzionale della Repubblica italiana dal 2007 per richiamare tutta la nazione a onorare gli altissimi sacrifici di tante donne e uomini che hanno visto le proprie vite, e quelle delle loro famiglie, travolte dall’odio, dalla violenza, dalla disumanità.
“Interpretando i sentimenti della Città di Forlì – afferma il Sindaco Gian Luca Zattini – testimoniamo la nostra vicinanza alle Vittime del terrorismo e delle stragi e l’attenzione nei confronti di queste terribili pagine di storia che hanno funestato il nostro Paese. Lo faremo con un atto simbolico, senza partecipazione di pubblico a causa della situazione sanitaria in atto. Come è noto, la data del 9 maggio è scelta perché in quel giorno dell’anno 1978 furono assassinati in luoghi differenti e da differenti matrici eversive lo statista Aldo Moro, ucciso a Roma dalle “brigate rosse” e il giornalista Giuseppe Impastato, assassinato in Sicilia per le sue denunce contro la mafia. In modo molto semplice e nel pieno rispetto delle normative di sicurezza in vigore per l’emergenza coronavirus, deporremo un mazzo di fiori al cospetto delle indicazioni stradali di via Aldo Moro e via Giuseppe Impastato.
Sarò accompagnato da due nostri concittadini che negli anni passati partecipavano come familiari delle Vittime alle iniziative organizzate dal Presidente della Repubblica a Roma, in Quirinale: Franco Sirotti, fratello di Silver Sirotti vittima dell’attentato al treno Italicus nel 1974 e Stefano Filippi, figlio di Giacomo Filippi vittima della strage di Ustica. Con questo gesto diamo continuità a un percorso di impegno civile sui temi della legalità, dell’educazione civica e dei valori della Costituzione che abbiamo iniziato il 16 aprile commemorando il professor Roberto Ruffilli, ucciso nel 1988 nella sua abitazione di corso Diaz dai terroristi delle brigate rosse.
Tappa fondamentale di questa via è stata la celebrazione della Liberazione Nazionale così come centrali saranno due prossimi appuntamenti. Il 23 maggio, data in cui avvenne la strage di Capaci, ci ritroveremo sempre in forma simbolica attorno alle figure di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e delle persone che, impegnate insieme a loro nella lotta alle mafie, persero la vita, così come il 2 giugno celebreremo la nascita della Repubblica e la Costituzione, punti di riferimento assoluti nell’impegno quotidiano per la legalità”.