RIMINI – 1607 ore di lezioni, 871 iscritti, 33 corsi attivati, 30 insegnanti volontari; questi in estrema sintesi i principali numeri dei corsi di lingua italiana per stranieri attivati nell’anno scolastico 2015-2016 che da febbraio 2016 si svolgono perlopiù negli spazi sociali e ricreativi creati all’interno del nuovo complesso di edilizia pubblica di via Toni. I corsi, gestiti dall’Associazione Arcobaleno, sono rivolti ai maggiorenni stranieri presenti nel territorio riminese, e prevedono anche la possibilità di sostenere esami riconosciuti, tra cui anche quello indispensabile per ottenere il permesso di soggiorno.
Le persone che frequentano i corsi provengono da 4 continenti e hanno 67 differenti nazionalità. 410 provengono dall’Africa, 220 dall’Asia, 207 dall’Europa e 34 dall’America; le nazioni più rappresentata sono la Nigeria (97), l’Ucraina (88), il Gambia (60), il Pakistan (49), ma sono presenti anche adulti provenienti dalla Gran Bretagna (2), oppure Giappone (6), Norvegia (1), Paesi Bassi (1) e Stati Uniti (1). La maggior parte di chi frequenta i corsi di lingua italiana ha tra 25 e 50 anni (517) o meno di 25 (299). Il 20% è analfabeta (in maggioranza provenienti dall’Africa), il 14% ha il titolo di scuola elementare, il 17% di scuola media, il 21% di una scuola superiore, il 19% è laureato (in maggioranza europei). Il numero medio di frequentanti per corso è stato 17 con un numero medio di 53 lezioni, 8 coloro che hanno sostenuto l’esame a2, necessario per richiedere il permesso di soggiorno.
Le presenze all’interno della scuola riflettono l’attuale situazione sul territorio provinciale, sia come paesi di provenienza che come tipologia di migrante. Tra i frequentanti infatti si sono registrati anche tanti richiedenti asilo caratterizzati da età giovane e bassa scolarità (il 35% è con debole alfabetizzazione), ma anche da grande assiduità, impegno e frequenza.
“Numeri che rappresentano un mondo – è il commento di Gloria Lisi, Vice Sindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini – un microcosmo che da via Toni ci porta in tutti i continenti. Facce, storie e nomi che spesso raccontano una vita difficile e ai margini, ma anche di volontà ferree e di grande abnegazione per riuscire a integrarsi sempre meglio nel paese in cui sono ospitati. Ci sono profughi, molti nell’ultimo anno di corso, che si impegnano per imparare la lingua e poter quindi entrare meglio in contatto con la nostra realtà, ma anche stranieri già integrati da anni nel nostro territorio che vogliono semplicemente affinare il loro italiano. Un micro mondo formato da volontari e insegnanti eccezionali che portano non solo la loro professione, ma anche grande umanità in un contesto così diversificato e complesso, che va da chi è già laureati a semi analfabeti. A loro va il mio più grande ringraziamento personale e da parte dell’Amministrazione.
Per ultimo – conclude il vicesindaco – sottolineo con grande felicità come una parte delle nuove infrastrutture pubbliche create stia già svolgendo un ruolo centrale anche a livello culturale e di offerta di servizi e di socialità, coerentemente con l’idea di città inclusiva che ci stiamo ponendo come obiettivo e guida operativa del nostro agire amministrativo”.