8 novembre: “Teatro, ecologia del simbolico”, a Teatro Due lezione aperta dell’architetto Renato Rizzi

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Alle 17. Iniziativa a cura del Coordinamento didattico dei Laboratori di Progettazione Architettonica del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma

PARMA – Teatro, ecologia del simbolico è la lezione aperta alla città che l’architetto Renato Rizzi terrà mercoledì 8 novembre alle 17 al Teatro Due di Parma. Tema: il rapporto tra teatro e architettura con particolare riferimento al progetto realizzato da Renato Rizzi per il Teatro di Danzica.

L’iniziativa culturale è organizzata dal Coordinamento didattico dei Laboratori di Progettazione Architettonica del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma.

Renato Rizzi è tra le più rappresentative figure della progettazione architettonica italiana degli ultimi anni sotto il profilo della produzione teorica e della progettazione sperimentale come parte di un unico percorso di ricerca che parte dalla formazione allo IUAV e, attraverso una lunga collaborazione con Peter Eisenman negli anni Ottanta, arriva sino a noi con esperienze significative anche in rapporto al pensiero filosofico di cui è testimonianza la curatela del libro di Emanuele Severino “Tecnica e architettura” Milano 2003.

Nel 1992 gli viene assegnato il premio nazionale In/Arch e nel 2003 riceve la menzione d’onore per la Medaglia d’Oro dell’Architettura Italiana. Sempre nel 2003, vince il terzo premio al concorso per la progettazione del Grand Egyptian Museum al Cairo. Vince nel 2009 la Medaglia d’oro all’Architettura Italiana della Triennale di Milano con il progetto per la Casa Museo Depero realizzato nel 2008, e riceve la menzione d’Onore Compasso d’Oro ADI per la Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero nel 2011. Tra le ricerche recenti, quella applicata ai caratteri morfologici del contesto territoriale e urbano di Parma che ha avuto come esito nel 2013 la pubblicazione “Parma Inattesa”, Mup Editore, e relativa mostra allestita nella Chiesa di San Ludovico con il supporto di Fondazione Monteparma.