La mostra dal 9 marzo al 7 aprile 2019 alla Galleria dell’Immagine di Rimini a cura di Antonio Maraldi. Organizzazione Comune di Rimini – Cineteca di Rimini, Nicola Bassano e Marco Leonetti
RIMINI – Sabato 9 marzo alle 18, presso la Galleria dell’Immagine, inaugurerà la mostra “8 ½ di Fellini nelle fotografie inedite di Paul Ronald”.
La mostra, curata da Antonio Maraldi, propone 52 scatti del fotografo nato a Hyères, in Costa Azzurra, nel 1924. Paul Ronald, che da La terra trema (1948) era il fotografo di fiducia di Luchino Visconti, fu impegnato casualmente sul set dell’episodio felliniano Le tentazioni del dottor Antonio (del collettivo Boccaccio ’70, di cui aveva anche documentato il segmento Il lavoro di Visconti).
Fellini ne apprezzò, oltre che la bravura, anche la discrezione (era abituato all’esuberanza e all’invadenza di Pierluigi, fotografo de La dolce vita) e gli chiese di seguirlo per il successivo 8 ½. Ronald ne fu lusingato ma diede una risposta interlocutoria perché c’era in ballo Il Gattopardo. Interrotto il rapporto con Visconti a causa di un servizio fotografico a Claudia Cardinale non autorizzato per il settimanale «Epoca», Ronald non se la sentì di rifarsi vivo con Fellini.
Fu, invece, il regista riminese a tornare alla carica. Così il fotografo ricorda l’episodio: «Un giorno mi telefona Nello Meniconi, il direttore di produzione di Fellini: “Aspetta ti passo Federico”. E Fellini scherzando mi dice: “Cosa devo fare? Devo venire con gli Oscar in mano per chiederti di fare il mio film?”. “Vengo subito”. L’ho raggiunto nei suoi uffici, in via della Croce. Ho firmato il contratto davanti a lui e al suo direttore di produzione senza voler neanche sapere la cifra che mi avrebbero dato. Economicamente non sono stato trattato poi male. Così mi sono ritrovato coinvolto nell’avventura di 8 ½ ». Anche se il suo nome non figurò nei titoli di coda (la voce fotografo di scena è assente – come capitava non raramente all’epoca), Ronald seguì come fotografo ufficiale il film dal primo all’ultimo giorno delle riprese (dall’8 maggio al 14 ottobre 1962), eseguendo un lavoro eccellente, tra scena e fuori scena, frutto anche della felice intesa con la ispirata vena creativa del regista. A precedere, alle ore 17,00 presso la Sala Giulietta del Cinema Fulgor, sarà proiettato il documentario “L’ultima sequenza” di Mario Sesti. Sarà presente il regista.
La storia de L’ultima sequenza, comincia da 3.000 scatti fotografici inediti realizzati, durante le riprese di 8 e ½, da Gideon Bachmann giornalista e reporter americano. Proprio in questo patrimonio di immagini Mario Sesti, ha rinvenuto alcuni scatti realizzati sul set di una sequenza finale, descritta nella sceneggiatura originale di 8 e ½, e poi mai più utilizzata e andata perduta. 30 fotografie, tra cui primi piani di Mastroianni e Anouk Aimée, riguardano, spiega Sesti, “la sequenza finale realizzata da Fellini in una lussuosa carrozza ristorante, modello Orient Express, un vagone colmo di ottoni, vasi di orchidee, lino bianco, che richiama a tratti l’ambientazione dei film di von Sternberg o delle strisce di Hugo Pratt”.
“L’ultima sequenza” è il primo di una serie di documentari dedicati al cinema di Fellini che verranno proiettati al cinema Fulgor.
PAUL RONALD
Paul Pellet Ronald nasce a Hyères, nel sud della Francia, il 17 ottobre 1924 da una famiglia di piccoli commercianti. Durante la guerra si trasferisca Nizza, dove comincia a frequentare l’ambiente del cinema e dove conosce G.R. Aldo, fotografo italiano di successo in Francia e in seguito importante direttore della fotografia. E’ Aldo che lo avvia alla professione di fotografo di scena, chiamandolo come assistente per La bella e la bestia (1946) di Jean Cocteau. L’anno dopo viene coinvolto da Aldo, come fotografo e consulente per la pellicola, nell’avventura de La terra trema (1948) di Luchino Visconti, a cui fa seguito Il cielo sulla palude di Genina. Ronald decide allora di stabilirsi definitivamente in Italia, assieme alla moglie Huguette. Affermatosi come uno dei più apprezzati fotografi di scena del cinema italiano, Ronald lavora con quasi tutti i maggiori registi nel corso di una lunga carriera e un centinaio di film. Documenta tutti i lavori di Visconti fino a Il lavoro, episodio di Boccaccio ’70 (per Bellissima è in parte anche direttore della fotografia) e molte delle sue messe in scena teatrali. Collabora, tra gli altri, con Fellini (Le tentazioni del dottor Antonio di Boccaccio ’70, 8 ½ ), Ferreri (Harem, Chiedo asilo), Risi (Fantasma d’amore, Primo amore, Sono fotogenico, Caro papà) e Scola (C’eravamo tanto amati, La terrazza, Passione d’amore, Il mondo nuovo, Maccheroni). Diversi i lavori anche sui set internazionali: Il tesoro dell’Africa e La Bibbia di Huston, Il re ed io di Lang, Waterloo di Bondarciuk, Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? di Wilder, Popeye di Altman. Dopo la morte della moglie Huguette (1993), Ronald torna in Francia, nei pressi di Wassy, in Haute Marne, fino al 2012, quando, in seguito al peggiorare delle condizioni di salute, si trasferisce presso la sorella nelle vicinanze di Gad, nel sud della Francia, dove muore il 13 gennaio 2015.