FIORENZUOLA D’ARDA (PC) – Il 4 agosto del 1998 iniziava la prima 6 Giorni delle Rose di Fiorenzuola d’Arda, così denominata per via dei fiori che campeggiano nello stemma della cittadina fiorenzuolana. La creatura nata da un’idea di Claudio Santi si appresta ora a vivere la 25^ edizione, dall’1 al 6 agosto al Velodromo “Attilio Pavesi”. Una manifestazione che si è evoluta nel tempo, mutando la sua formula una prima volta nel 2013, con la “rivoluzione” del ciclismo su pista dettata dall’Uci: la 6 Giorni delle Rose è stata la primissima (poi seguita dalla quasi totalità delle manifestazioni analoghe) a diventare una gara di classe 1, con diverse prove che assegnano punti per il ranking Uci delle varie specialità. Dallo scorso anno il programma è stato modificato per andare verso una completa parità di genere: stesse specialità e stesso numero di gare per uomini e donne (anche per loro è infatti stata attivata la prova a coppie, spalmata su tre serate). La gara di Fiorenzuola è, fra tutte le prove di Classe 1 Uci, quella che solitamente riesce ad avere il maggior numero di nazioni rappresentate in gara, meritando l’appellativo di “mondiale estivo”.
Ci si appresta così a vivere un’edizione speciale, come sottolinea lo stesso Claudio Santi: “Stiamo lavorando con grande impegno e anche tanto entusiasmo – spiega -. Siamo pronti ad accogliere ragazzi e ragazze da 22 paesi diversi. Fra loro vi sono vincitori di campionati del mondo, europei ed Olimpiadi.
Come sempre il livello sarà molto alto, sia in campo maschile che femminile. In questi giorni ci stanno arrivando le ultime conferme e a breve divulgheremo l’elenco degli iscritti, con qualche interessantissima sorpresa… Più in generale, la comunità di Fiorenzuola e anche i comuni limitrofi sono pronti ad ospitare corridori, staff e appassionati da tutto il mondo, con lo spirito di accoglienza e disponibilità che da sempre contraddistingue questi territori. Nella serata di giovedì 4 agosto celebreremo la 25^ edizione della 6 Giorni, ma anche l’oro olimpico ottenuto il 4 agosto del 1932 da Attilio Pavesi (a cui è dedicato il Velodromo), e quello del quartetto azzurro un anno fa a Tokyo, con alcuni dei protagonisti di quella fantastica impresa. Grazie a tutti i sostenitori che credono in questa grande festa sportiva e al tempo stesso popolare. Da parte nostra ce la mettiamo tutta, con un bellissimo gruppo organizzatore fatto di giovani e veterani, tutti accomunati dallo stesso entusiasmo e dalla voglia di dare vita ad una festa che ancora una volta sarà ad ingresso gratuito”.
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