Organizzato dall’Università di Parma e dall’Associazione culturale “Il Borgo”, si terrà nell’Aula Congressi del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali
L’evento, organizzato dall’Università di Parma e dall’Associazione culturale Il Borgo, sarà introdotto e moderato da Monica Cocconi, associata di Diritto amministrativo all’Università di Parma.
L’incontro verrà aperto dai saluti di Giovanni Franceschini, Rettore Vicario dell’Università di Parma, di Giuseppe Giulio Luciani, Presidente del Circolo Il Borgo, e di Giorgio Pagliari, ordinario di Diritto amministrativo e senatore della Repubblica.
Discuteranno con l’autore Sabino Cassese Fabio Merusi, ordinario di Diritto amministrativo, Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa, Nicola Antonetti, già ordinario di Storia delle Dottrine Politiche all’Università di Parma e Direttore dell’Istituto Don Sturzo di Roma, e Pietro Perlingeri, ordinario emerito di Diritto civile.
L’evento è stato accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Parma per 3 crediti formativi.
«Incompiuta, fragile, vulnerabile: eppure la democrazia è il solo modo di continuare a guardare con fiducia al futuro».
La democrazia appare fragile e vulnerabile. Dopo aver sanato le ferite delle guerre e dei totalitarismi del XX secolo, i suoi valori e suoi principi fondamentali sembrano perdere forza e significato: ne sono prova le difficoltà crescenti dell’integrazione europea, il dilagare dei populismi, la contestazione delle élite, la Brexit, la sorprendente elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
Ma come funziona la democrazia? Come opera concretamente nella vita dello Stato, in relazione alle altre componenti dei poteri pubblici, in conflitto con la giustizia, l’autorità, l’efficienza, nella teoria e nella pratica del governo? Sono queste alcune delle domande a cui risponde Sabino Cassese, uno dei più noti giuristi italiani, in “La democrazia e i suoi limiti”, al centro del quale sta l’interazione tra l’elemento democratico dei sistemi politici contemporanei e gli altri elementi che compongono lo Stato, nonché tra la democrazia nazionale e gli ordini giuridici sovranazionali. L’accento è sui limiti perché, se la democrazia è un limite del potere, è a sua volta limita, sia per la sua intrinseca natura, sia per l’azione di altre forze.
Accanto al tema tradizionale della democrazia come limite del potere, tuttavia, vi sono altri temi emergenti, che rispondono a problemi contemporanei. In primo luogo quello della partecipazione attiva dei cittadini alla vita dello Stato e delle sue istituzioni. Se nei Paesi occidentali un quarto della popolazione si astiene dal voto, se sempre più spesso sono le minoranze a decidere i destini politici di una nazione, se milioni di persone assumono atteggiamenti di protesta, occorre verificare il funzionamento della democrazia, i compiti dei partiti, le vie per far sentire nello Stato la voce dei cittadini, e contemporaneamente le procedure di selezione delle classi dirigenti e i modi di operare degli apparati pubblici.
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