PARMA – La verità non ha tempo è la frase che accompagna la cerimonia di ricordo del 41^ anniversario della strage di Bologna. A ricordare le 85 vite spezzate e i 200 feriti è stata la Ministra della Giustizia Maria Maria Carla Cantarbia che ha incontrato i familiari delle vittime e avviato il corteo istituzionale verso la Stazione.
“Il dolore dei familiari e degli amici, che hanno perso i loro cari in modo inumano. Quello di una comunità intera e delle sue istituzioni, che insieme non si arrenderanno mai, fino a quando non si arriverà a fare completa luce sulle responsabilità, su chi volle la strage, percorso nel quale oggi si hanno nuove speranze grazie al processo ai mandanti in corso alla Corte d’Assise a Bologna”. Sono state le parole alla vigilia dell’anniversario del Presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Il percorso fino alla Stazione centrale è segnato dall’installazione permanente dei “Sampietrini della memoria” con i nomi e l’età di ognuna delle 85 vittime della strage del 2 agosto 1980.
In mattinata il Sindaco Virgino Merola ha consegnato il Nettuno d’oro all’associazione dei familiari vittime del 2 agosto 1980 durante la commemorazione in Comune in ricordo della strage alla stazione per sottolineare il loro esempio operoso di impegno civico.
Oltre al presidente Bonaccini, hanno preso parte al corteo la vicepresidente Elly Schlein e gli assessori Paolo Calvano, Vincenzo Colla, Alessio Mammi e Irene Priolo e il presidente dell’Associazione familiari vittime della strage alla stazione di Bologna Paolo Bolognesi.
La città di Parma, rappresentata dal Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni e dal gonfalone crociato, come ogni 2 Agosto ha voluto essere presente e vicina nel momento del ricordo dell’attentanto dinamitardo più tragico della storia della nostra regione e del nostro Paese. “Bologna non dimentica. La nostra partecipazione a questa 41^ ricorrenza è il segno di un irriducibile desiderio di giustizia e verità.” Ha detto il Presidente Tassi Carboni ” Questa cerimonia si rinnova ogni anno come icona della coscienza civile ed identitaria di una comunità che si ribella alla violenza come metodo di governo e testimonia la volontà di garantire ai propri figli un futuro di pace.