40 anni di interruzioni di gravidanza

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Sarà presentato a Modena il 15 novembre il libro dell’obiettore di coscienza Andrea Mazzi

1413MODENA – «Credo che diventare mamma sia la cosa più bella di questo mondo ma io purtroppo ci ho rinunciato».

Teresa, che ancora porta nel cuore l’ecografia del suo bambino mai nato, racconta il suo tormento.

E poi c’è Rossella, che stava per recarsi ad abortire ma che ha deciso di tenere suo figlio, dopo aver visto una trasmissione in tv.

Ne ha raccolto i vissuti Andrea Mazzi, obiettore di coscienza alle spese militari ed abortive, a quarant’anni nel 2018 dall’entrata in vigore della legge 194 del 1978 sulla “tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza”.

Dal 2010 Mazzi rifiuta di pagare la parte di tasse che finanziano gli aborti, ed è impegnato in ricorsi contro le cartelle esattoriali: «Non voglio finanziare — spiega — la morte dei miei simili pagata con i miei soldi».

Le storie ed insegnamenti di centinaia di mamme, che Mazzi ha incontrato in un ventennio di attivismo, sono raccolti nel suo nuovo libro, Indesiderate (234 pagine, Ed.Sempre Comunicazione).

Indesiderate verrà presentato il 15 novembre alle ore 18 nel Seminario Metropolitano di Corso Canalchiaro 149 a Modena.

1412Il libro si propone come punto di riferimento non ideologico sull’aborto. Mazzi mette in luce, con esempi, i risultati dell’applicazione in alcuni casi, e della mancata applicazione in altri, dei principi della legge 194. Un intero capitolo risponde alle domande tipiche che si pongono le gestanti in difficoltà; l’analisi sull’induzione all’aborto punta il dito contro il partner, ma anche sulle difficoltà di molte donne nel coniugare famiglia e lavoro.

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«Le cronache di questi giorni ci dicono che il mondo del lavoro si manifesta sempre più come luogo pericoloso per le mamme, dove si intensificano scelte e comportamenti di vera e propria discriminazione verso le donne incinte e con bimbi piccoli», scrive Mazzi.

Lucia Bellaspiga, inviata di Avvenire, ha curato la prefazione: «Questo libro indispensabile non propina opinioni ma racconta i fatti. È grazie all’ignoranza dei fatti che un Paese civile come il nostro può serenamente uccidere in silenzio centomila bambini ogni anno, in modo legale e dunque lecito ».

Andrea Mazzi, modenese, è sposato, ha due figli e di professione fa l’ingegnere. Attivo fin da giovane sui temi della pace e dell’impegno a favore dei poveri nel Sud del mondo, dal 1991 è membro della Comunità Papa Giovanni XXIII e dal 2000 ha iniziato ad incontrare le donne che si trovano in difficoltà a causa della gravidanza.


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