Dal 23 al 27 settembre a Bellaria-Igea Marina (RN). Direttore artistico Marcello Corvino. Organizzato da Cooperativa Le Macchine Celibi. Presidente di giuria Moni Ovadia
BELLARIA-IGEA MARINA (RN) – Si è chiusa domenica con 3200 presenze, nonostante le limitazioni dovute all’emergenza Covid, la 38ma edizione del Bellaria Film Festival, svoltasi dal 23 al 27 settembre a Bellaria-Igea Marina con la direzione artistica di Marcello Corvino per il terzo anno consecutivo, e l’organizzazione della Coop. Le Macchine Celibi. 25 i documentari in gara selezionati fra 241 candidature arrivate da tutto il mondo, in particolare dai paesi dell’Unione Europea, declinati sui princìpi dell’articolo IX della Costituzione Italiana. Due le sezioni competitive: Bei Doc e Bei Young Doc per i documentaristi under 30. Premio alla Carriera di quest’anno a Sandra Milo, mentre il Premio “Una vita da film” è stato dedicato a Tonino Guerra, nel segno di un omaggio a Federico Fellini.
I VINCITORI
Ha vinto il concorso Bei Doc Of Animals and Men, il documentario del polacco Łukasz Czajka che racconta l’incredibile storia dello Zoo di Varsavia durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, quando il luogo diventò rifugio per centinaia di persone. Un film che si sviluppa attraverso riprese metaforiche di animali, numerosi filmati d’archivio e interviste con gli ultimi testimoni ancora in vita. Motivazione: “Per aver raccontato una delle pagine più terribili della storia del ‘900 attraverso la vicenda dello Zoo di Varsavia e dei suoi abitanti, ‘uomini e animali’, riuscendo a far rivivere l’orrore, ma senza indulgere in logori stereotipi, scoprendo e condividendo inedite immagini d’archivio”.
Per Bei Young Doc (documentaristi under 30) ha vinto Sotto le stelle fredde di Stefano Giacomuzzi, omaggio alla dura vita pastorale tra le montagne della Carnia, dove il regista ha trascorso molto tempo tra il 2015 e il 2016 per seguire e riprendere la vita di alcuni abitanti di quei luoghi. Una testimonianza antropologica su mestieri e stili di vita che stanno scomparendo, parlato interamente in lingua friulana e girato in un rigoroso bianco e nero. Motivazione: “Il ritratto disegnato con asciutto lirismo di un mondo pastorale del passato che in qualche mondo ci indica una strada per il nostro futuro.”
MENZIONI SPECIALI
Per la sezione Bei Doc, la Menzione Speciale della Giuria è stata assegnata a La Napoli di mio padre, della veronese Alessia Bottone, docufilm con il quale la regista si interroga sul rapporto con il padre prendendo spunto da un viaggio in treno verso Napoli, che si trasforma in un’occasione per raccontare la vita del genitore e conoscere le proprie origini. Motivazione: “Per aver saputo costruire un ponte tra passato e presente, immagini d’archivio e suggestioni contemporanee in un viaggio alla scoperta del rapporto tra padre e figlia.”
Per la sezione Bei Young Doc, la Menzione Speciale è andata a Olmo Parenti per Not everything is black, documentario (aperto e chiuso da un intervento di Andrea Camilleri) in cui sei persone non vedenti in giro per il mondo si cimentano nell’esperimento di raccontare la realtà utilizzando gli altri 4 sensi e una macchina fotografica. Motivazione: “Per aver trattato in modo inedito e originale una tematica importante e ma sottaciuta di una società democratica degna di tale nome.”
Al film di Parenti, anche il Premio Luis Bacalov assegnato dal pubblico alla colonna sonora curata da Alberto Cotta Ramusino.
Menzione Speciale “Pari Opportunità” per il film d’animazione Butterflies in Berlin – Diario di un’anima divisa in due di Monica Manganelli, che affronta il tema dell’identità sessuale durante il periodo della Repubblica di Weimar, seguendo la vicenda di Alex, transessuale nella Berlino del 1933 alla ricerca del suo posto nel mondo, durante gli anni dell’ascesa del nazionalsocialismo. Motivazione: “Per essere riuscita con grande maestria, tecnica e creatività, a narrare una storia sconosciuta sulla transessualità, che sembra lontana, ma che ha molto da insegnare anche allo spettatore di oggi.”
I premi sono stati assegnati dalla giuria internazionale presieduta da Moni Ovadia. Con lui, Alessio Massatani, promotore all’estero della sezione documentario dell’Istituto Luce – Cinecittà; Enza Negroni, regista e presidente dell’Associazione Documentaristi Emilia-Romagna; Marianne Palesse, direttrice del festival Le Mois du Film Documentaire di Parigi; Galia Bador, direttrice di Docaviv – The Tel Aviv International Documentary Film Festival.
PREMIO ALLA CARRIERA A SANDRA MILO E “UNA VITA DA FILM” A TONINO GUERRA
Anche quest’anno, il Bellaria Film Festival ha dedicato il Premio alla Carriera a un protagonista del cinema italiano. Nel segno di un omaggio a Federico Fellini, nell’anno in cui ricorre il centenario della sua nascita, il Premio è stato assegnato a Sandra Milo, tra le attrici simbolo del cinema del regista riminese. A Tonino Guerra, che per Fellini ha scritto le sceneggiature di Amarcord, E la nave va, Ginger e Fred, è stato dedicato il Premio “Una vita da film”, ritirato dal figlio Andrea.
PARTNER
Bellaria Film Festival è organizzato dalla Cooperativa Le Macchine Celibi, con la direzione artistica di Marcello Corvino. Partner principali sono: Regione Emilia-Romagna, Comune di Bellaria-Igea Marina, Emilia-Romagna Film Commission, RomagnaBanca, Associazione Documentaristi dell’Emilia-Romagna, UNIBO Università di Bologna Alma Mater Studiorum, Docaviv, CNA – Cinema e Audiovisivo, Le Mois du Film Documentaire, Home Movies Archivio Nazionale Film di Famiglia, FilmFreeway, Associazione Culturale Tonino Guerra, Teatro Astra di Bellaria-Igea Marina, Biblioteca Panzini di Bellaria-Igea Marina, Istituto Luce – Cinecittà, Hotel Ermitage, Hotel Pozzi, Associazione Verdeblu, Associazione Isola dei Platani. Partner Tecnico: Zelig Convention Technology.
www.bellariafilmfestival.org