Si comincia al Padiglione Polivalente del Volvo Congress Center di BolognaFiere, messo a disposizione gratuitamente dalla società. Un secondo punto vaccinale al Rizzoli
BOLOGNA – Dopo l’avvio simbolico il 27 dicembre, il 31 dicembre comincia la fase 1 della campagna di vaccinazione di massa anti-COVID rivolta a tutti gli operatori sanitari, sociosanitari, socio-assistenziali, tecnici, amministrativi e personale in appalto a contatto con i pazienti delle aziende sanitarie bolognesi e delle strutture private accreditate, complessivamente pari a 25.000 persone. Da oggi pomeriggio gli operatori sanitari potranno prenotarsi tramite un form elettronico presente nelle intranet aziendali.
Le vaccinazioni si terranno presso il Padiglione Polivalente del Volvo Congress Center (piazza Costituzione 4A) della Fiera di Bologna, nei 2.300 mq messi a disposizione gratuitamente da BolognaFiere e allestiti appositamente con 14 box vaccinali, oltre alle aree di accoglienza, registrazione e osservazione post-vaccinale.
L’Hub vaccinale sarà aperto ogni giorno dal lunedì alla domenica, dalle 8.30 alle 18.30 per eseguire 1.400 vaccinazioni ogni giorno, fino a metà febbraio. Sabato 2 e domenica 3 l’attività sarà limitata al solo mattino (fino alle 13.30), con 700 vaccinazioni disponibili mentre da lunedì 4 gennaio si partirà a pieno regime.
Al lavoro in Fiera su turni, 400 tra medici, infermieri e assistenti sanitari dell’Azienda USL, Istituto Ortopedico Rizzoli e Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, oltre a personale amministrativo e volontari.
Un secondo punto vaccinale sarà predisposto da gennaio all’Istituto Ortopedico Rizzoli presso il Poliambulatorio in via di Barbiano.
Sempre il 31 dicembre partiranno i primi team vaccinali che opereranno presso le CRA del territorio, vaccinando operatori e ospiti. Nelle prime settimane di gennaio saranno 228 le strutture coinvolte per un totale di 7.044 ospiti e 6.049 operatori.
Il ciclo vaccinale consiste di due dosi da effettuare a 21 giorni di distanza tra loro. Per poter effettuare la vaccinazione è necessario non avere una malattia acuta febbrile in atto e non essere in gravidanza.