BOLOGNA – Domenica 28 ottobre il Bologna Jazz Festival si trasferirà al Locomotiv Club, dove alle ore 21.30 si esibirà la band Sound Routes: Guglielmo Pagnozzi (sax alto, clarinetto e tastiere), Shalan Alhamwy (violino), Papis ‘Peace’ Diouf (chitarra), Alaa Zaitounah (oud) e Tarek Al Faham (batteria). A loro si uniranno due ospiti speciali capaci di conferire alla musica una spiccata personalità: Roy Paci, (tromba) e Michel Godard (tuba e serpentone).
Negli ultimi due anni, il progetto Sound Routes ha coinvolto centinaia di musicisti rifugiati, migranti ed europei, in oltre settanta concerti in quattro paesi, contribuendo alla nascita di nuove collaborazioni e progetti musicali. Sound Routes, cofinanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea e sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, è coordinato dall’agenzia musicale spagnola Marmaduke in collaborazione con il Bologna Jazz Festival, la Werkstatt Der Kulturen di Berlino, l’ONG italiana “Un Ponte Per…” e l’associazione belga VZW.
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, TPER, Città Metropolitana di Bologna, Bologna Città Creativa della Musica UNESCO, del main partner Gruppo Hera e con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.
L’arrivo, negli ultimi anni, di migliaia di musicisti migranti ha arricchito il panorama musicale europeo offrendo l’opportunità di sperimentare nuove contaminazioni. Da questo fermento culturale nasce la band Sound Routes, che è il frutto di due residenze musicali tenutesi nel corso del 2018 a Berlino e Bologna sotto la direzione artistica di Guglielmo Pagnozzi e il cui repertorio mescola brani di tradizione araba e ritmi africani.
Guglielmo Pagnozzi è un virtuoso sia al clarinetto che al sax e vanta collaborazioni con Lester Bowie, Steve Lacy, Ernst Reijseger, Paolo Fresu, Enrico Rava…
Il violinista Shalan Alhamwy, nato in Siria nel 1982 e attualmente residente in Belgio, ha una solida formazione classica e vanta esecuzioni delle sue composizioni da parte di numerose orchestre.
Anche il suonatore di oud Alaa Zaitounah viene dalla Siria. Ora è di casa a Berlino, dove tra le altre cose dirige l’Hope Choir, che raggruppa cantanti che vivono in Germania con lo status di rifugiati.
Il chitarrista Papis ‘Peace’ Diouf è originario del Senegal, dove si è fatto una solida reputazione come accompagnatore di cantanti e musicista di studio.
Tarek Al Faham è uno dei più rilevanti batteristi siriani. Nato nel 1956, ha suonato con numerose star della musica araba.
Roy Paci (nato ad Augusta nel 1969), affermatosi sia come cantautore che come trombettista di esuberante virtuosismo, ha un curriculum davvero singolare per ricchezza e varietà di percorsi. Formatosi musicalmente nella banda del paese d’origine, approda ben presto nei complessi jazz locali e, ancora adolescente, si fa notare nei jazz club di tutta Italia. Appena ventenne, intraprende una serie di viaggi di formazione che lo portano in Sud America, Canarie e Senegal.
Tornato in Italia si fa largo nella scena alternativa, rivelando una particolare predilezione per il genere ska. Contemporaneamente riscopre le proprie radici attraverso il progetto La Banda Ionica, con cui rivisita le marce funebri più popolari dell’Italia meridionale. Nei suoi progetti si evidenzia una spiccata tendenza al melting pot musicale: una convivenza di swing, rock, ska e ritmi caraibici, senza mai peraltro dimenticare la ricca tradizione siciliana. Ne sono prova gli Aretuska, una delle band più esplosive e coinvolgenti del panorama alternativo italiano. Nella tumultuosa attività di Roy Paci (che collabora via via con Manu Chao, Vinicio Capossela, Piero Pelù, Samuele Bersani, Luca Barbarossa, i Mau Mau, i Marlene Kuntz, i Negrita, i Subsonica, Mike Patton, Han Bennink, Trilok Gurtu, i Gogol Bordello…), gli Aretuska rimangono il gruppo più fortunato. Con questa band ha inciso numerosi album e preso parte a diverse trasmissioni televisive (come Markette di Chiambretti e Zelig) che hanno contribuito alla sua notorietà nazionale.
Michel Godard ha portato in prima linea, conferendo loro un ruolo solistico, strumenti come la tuba e il serpentone: già questo gli conferisce un tratto di unicità. Nato in Francia nel 1960, è un musicista di rara versatilità: attivo sia in ambito classico (con l’Orchestre Philharmonique de Radio France, l’Orchestre National de France…) che nel campo della musica improvvisata e del jazz (ha suonato con Michel Portal, Martial Solal, Henry Texier, Louis Sclavis, Rabih Abou-Khalil, Enrico Rava, Steve Swallow, Kenny Wheeler, Ray Anderson…).
Locomotiv Club, via Sebastiano Serlio 25/2, Bologna.
Cell.: 348 083 3345
25 ottobre – 25 novembre 2018
Bologna, Ferrara, Modena
Concerto di domenica 28 ottobre
Bologna, Locomotiv Club, ore 21.30
THE SOUND ROUTES Featuring ROY PACI & MICHEL GODARD
Roy Paci, tromba; Michel Godard, tuba e serpentone;
Guglielmo Pagnozzi, sax alto, clarinetto e tastiere; Shalan Alhamwy, violino;
Papis ‘Peace’ Diouf, chitarra; Alaa Zaitounah, oud; Tarek Al Faham, batteria
progetto cofinanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea
e sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.
Informazioni:
Associazione Bologna in Musica
tel.: 334 7560434
e-mail: info@bolognajazzfestival.com
www.bolognajazzfestival.com
Presidente: Federico Mutti
Direttore artistico: Francesco Bettini
Ufficio Stampa: Daniele Cecchini
cell. 348 2350217
e-mail: dancecchini@hotmail.com
Biglietti:
Posto unico 5 euro
Ingresso riservato ai Soci AICS