26 settembre: all’Università di Parma l’incontro “Dalla salute ‘pubblica’ alla salute ‘collettiva’”

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PARMA – Dalla salute ‘pubblica’ alla salute ‘collettiva’ è l’incontro in programma per martedì 26 settembre alle 9.30 nell’Aula Bandiera della Sede centrale dell’Università di Parma, dedicato a “paradigmi, pratiche, servizi per la costruzione sociale della salute”.

L’appuntamento è organizzato dall’Ateneo in collaborazione con CSV Emilia e Rede Unida.

Interverranno Vincenza Pellegrino e Augusta Maria Nicoli (Università Parma), Francesca Bigliardi (CSV Emilia), Riccardo Burg Ceccim (Universidade Federal do Rio Grande do Sul – Porto Alegre, Brasile), Julio Cesar Schweickardt (Fiocruz Amazonas, Brasile), Lia Zottola (Universidad Nacional de Santiago del Estero, Agentina), Marga Pla (Universitat de Barcelona, Spagna), e Alcino Antonio Ferla (Universidade Federal do Rio Grande do Sul – Porto Alegre, Brasile).

Nei sistemi di welfare europei – si legge nell’abstract dell’incontro – sempre più spesso si parla di determinanti complessi della salute, multilivello, attinenti non soltanto alle dimensioni individuali di tipo genotipico e fenotipico, ma a determinanti ambientali, sociali e culturali  [… ]. Considerazioni che insistono sui limiti dell’approccio biomedico alla malattia come fatto individuale emergono ora anche dall’interno della cultura stessa biomedica”. Ciò nonostante, si legge inoltre “poco ancora si opera rispetto ai nessi tra salute, malattia, disuguaglianze economiche ed ambientali. In altri contesti, tuttavia, saperi ancestrali\indigeni\tradizionali sulla cura (sul costrutto di malattia e di cura, di malessere e di benessere) e saperi occidentali specialistici coabitano da tempo, ricavandosi spazi di contrattazione”. Spazi animati dal presupposto di tenere insieme “diversi modi di curare dentro pratiche e servizi collettivi che vedono la comunità ingaggiata in modo specifico e diverso rispetto a questi temi. In questi contesti, altre figure – quali gli agenti di salute comunitaria – e altre forme di formazione e riflessività degli/delle operatori/trici rendono possibili collaborazioni ampie con i/le cittadini/e rispetto alla salute. Una rete di ricerca – si legge infine – composta da università italiane, brasiliane, argentine, spagnole si interroga su questi temi a partire dal costrutto di ‘saude coletiva’ diffuso in America Latina”.

Per informazioni: vincenza.pellegrino@unipr.it