Modena

23 marzo 2025 – Casa Ciao | Io Yamada

MODENA – Domenica 23 marzo alle ore 17.30 presso Casa Ciao (Ex Cinema Cavour – Corso Cavour 50) l’undicesimo concerto della Stagione 2024-2025 vedrà protagonista il chitarrista Io Yamada, astro nascente del panorama chitarristico internazionale, vincitore di oltre venti premi tra i quali il Concorso Pittaluga 2023 e il prestigioso Luis Sigall (Cile, 2024).
Un programma, quello di domenica, incentrato sulle suggestioni e sui colori di Spagna; su compositori come Emilio Pujol e Federico Torroba che hanno vissuto l’epoca d’oro di Andrés Segovia, l’egemonia della chitarra all’interno della tradizione spagnola, la riscoperta del folklore nazionale e del patrimonio di musiche e danze rinascimentali. Accanto a questi, anche Mario Castelnuovo-Tedesco, compositore italiano assai prolifico nel proprio catalogo per chitarra; ascolteremo un suo capolavoro rimasto per lungo tempo ai margini del repertorio, Escamarran, un ciclo di danze ispirate alla Spagna del XVI secolo, alle commedie e ai personaggi di Miguel de Cervantes.
In apertura del concerto il secondo capitolo della serie “Preludi”, dedicata a Luciano Berio nel centenario della nascita. In questo secondo appuntamento sarà protagonista un giovane Quintetto fiati composto da 𝙀𝙙𝙤𝙖𝙧𝙙𝙤 𝙊𝙘𝙘𝙝𝙞𝙪𝙩𝙤, 𝙉𝙚𝙡𝙨𝙮 𝙏𝙖𝙩𝙞𝙖𝙣𝙖 𝙋𝙚𝙧𝙤𝙡𝙞𝙣𝙞, 𝙈𝙖𝙩𝙩𝙞𝙖 𝘾𝙖𝙨𝙩𝙖𝙡𝙙𝙞𝙣𝙞, 𝙎𝙞𝙢𝙤𝙣𝙚 𝙍𝙞𝙘𝙘𝙝𝙞, 𝙂𝙧𝙚𝙩𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙉𝙤𝙘𝙚. Ascolteremo Opus Number Zoo, composizione che muove da quattro poesie di Rhoda Levine, regista d’opera e scrittrice per l’infanzia, poi adattate da Vittoria Ottolenghi, volto noto della Radiotelevisione italiana e curatrice, proprio in quegli stessi anni, di C’è musica e musica, il programma televisivo ideato e realizzato da Berio. La composizione si inserisce nella tradizione delle favole in musica che hanno per soggetti gli animali. Le quattro brevi poesie, presentano altrettante situazioni tipicamente favolistiche, con evidenti rimandi a Esopo e con un fine “morale”:  emblematica la tragicità del secondo brano – protagonista il cavallo – nel quale l’animale, solo in mezzo a un campo, ascolta i suoni di una battaglia lontana e riflette sulla follia umana.
IL PROGRAMMA
DOMENICA 23 MARZO | ore 17.30 – Casa Ciao (Ex Cinema Cavour – Corso Cavour 50)
Preludi: 1925 – 2025 | Omaggio a Luciano Berio 

𝙀𝙙𝙤𝙖𝙧𝙙𝙤 𝙊𝙘𝙘𝙝𝙞𝙪𝙩𝙤 flauto 𝙉𝙚𝙡𝙨𝙮 𝙏𝙖𝙩𝙞𝙖𝙣𝙖 𝙋𝙚𝙧𝙤𝙡𝙞𝙣𝙞 oboe 𝙈𝙖𝙩𝙩𝙞𝙖 𝘾𝙖𝙨𝙩𝙖𝙡𝙙𝙞𝙣𝙞 clarinetto 𝙎𝙞𝙢𝙤𝙣𝙚 𝙍𝙞𝙘𝙘𝙝𝙞 corno 𝙂𝙧𝙚𝙩𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙉𝙤𝙘𝙚 fagotto

Luciano Berio (1925 – 2003)
Opus Number Zoo
1. Ballo Campestre
2. Il Cavallo
3. Il Topo
4. I Gattacci

a seguire, ore 17.45Io Yamada chitarra
I premio concorso internazionale Pittaluga di Alessandria 2023
Federico Moreno Torroba (1891-1982)
Sonatina

Allegretto – Andante – Allegro

Emilio Pujol (1886-1980)
Tres Piezas Espanolas
Tonadilla – Tango – Guajira

Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968)
Escarraman – Suite di danze spagnole del XVI secolo (da Cervantes), op. 177
Gallarda – El Canario – El Villano – Pesame dello…- El Rey Don Alonso el Bueno – La Guarda cuydadosa
Biglietteria 
Biglietto €13
Ridotto soci Amici dei teatri modenesi: €10
Ridotto giovani; allievi e docenti Conservatorio Vecchi-Tonelli e Liceo Sigonio; Studenti UniMoRe: €7
Biglietti in prevendita su Liveticket a questo link: https://www.liveticket.it/evento.aspx?Id=570013&InstantBuy=1&CallingPageUrl=http%3a%2f%2fwww.liveticket.it%2fgmimodena o disponibili alla biglietteria presso Casa Ciao, a partire da un’ora prima del concerto.
Informazioni a info@gmimodena.it

Intorno al programma di domenica 23 marzo 

Federico Moreno Torroba è stato, oltre che compositore prolifico per la chitarra classica, un grande divulgatore della Zarzuela (un genere lirico-drammatico, nel quale si alternano prosa, ballo e canto) fuori dai confini spagnoli.   Nato a Madrid in una famiglia di musicisti, Federico Torroba viene avviato alla musica da suo padre; i suoi primi lavori sono per la maggior parte composizioni sinfoniche e da camera, presto, però, matura l’idea di promuovere la tradizione spagnola della Zarzuela. I suoi successi in questo genere gli valgono la nomina a membro dell’Accademia Reale di Belle Arti San Fernando di Madrid. Della sua compagnia itinerante per alcuni anni fanno parte anche i genitori del celebre tenore Placido Domingo.
La Sonatina per chitarra (“un altro gioiello nel nostro repertorio”, queste le parole del grande chitarrista Segovia) è stata fatta pervenire tra le mani di Maurice Ravel; doveva avere l’insolito scopo, secondo Segovia, di indurre il grande compositore francese a scrivere finalmente un lavoro per chitarra (che manca infatti nel suo catalogo) ma purtroppo il tempo non è bastato perché Ravel morì l’anno successivo senza produrre nessuna opera per chitarra.

Emilio Pujol è diretto discendente della scuola chitarristica di Francisco Tárrega. Concertista, compositore, ricercatore e apprezzato didatta, mantiene la cattedra di chitarra al Conservatorio di Lisbona per più di vent’anni (dal 1946 al 1969) e viene personalmente invitato da Andrés Segovia a tenere corsi di perfezionamento presso la prestigiosa Accademia Chigiana di Siena. Le Tres Danzas Españolas di Emilio Pujol sono una delle sue opere più conosciute per chitarra: riflettono lo stile e il carattere della musica tradizionale spagnola, mescolano il folklore con le conquiste tecniche della scuola chitarristica di Francisco Tárrega. La Tonadilla ha un ritmo vivace e carattere festoso, il Tango una melodia caratteristica e sensuale accompagnata dal tipico ritmo; la Guajira, di influenza cubana, si caratterizza per il ritmo sincopato e la melodia cantabile.
Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968) ebbe un rapporto profondo con la chitarra, pur non essendo egli stesso un chitarrista. Il suo interesse per questo strumento nacque principalmente grazie all’incontro con Andrés Segovia nel 1932. Segovia lo incoraggiò a scrivere per chitarra e divenne il dedicatario di molte sue opere. Nella musica di Castelnuovo-Tedesco si uniscono felicemente il linguaggio armonico del XX secolo, l’idiomaticità della chitarra abbinata ad una tecnica esecutiva avanzata, la rivisitazione del repertorio rinascimentale e barocco.
Escarraman – Suite di danze spagnole del XVI secolo (da Cervantes), op. 177, è un capolavoro del repertorio chitarristico che è stato a lungo trascurato. Escarramán è uno di quei personaggi pittoreschi e assai poco raccomandabili che si trovano di frequente nella letteratura spagnola. Anche l’illustre Cervantes, in molti dei suoi Entremeses comici si ispirò occasionalmente a questa figura dell’immaginario popolare. Mario Castelnuovo-Tedesco, affascinato dai racconti di Cervantes, costruisce su questo “bandito” una serie di danze che strizzano l’occhio agli stilemi del XVI secolo.
All’inizio del 1955 il compositore scrisse La guarda cuydadosa (la guardia vigilante), basato sul trasandato soldato di Cervantes che sorveglia la strada dove risiede una graziosa cameriera; il soldato scaccia diversi potenziali corteggiatori, ma alla fine la sua amata ne sceglie un altro con migliori prospettive finanziarie. Evidentemente soddisfatto di questo piccolo burlesque, Castelnuovo-Tedesco vi aggiunse altri cinque movimenti per completare la suite. Basati su diversi passaggi di El rufián viudo (il vedovo ruffiano), i pezzi sono danze dagli stati d’animo mutevoli e dai motivi ricorrenti. La Gallarda inizia in una tonalità minore oscura, abbastanza diversa dalla danza rinascimentale dalla quale origina, e cambia tonalità più volte prima di terminare in una tonalità maggiore, trionfante. In El Villano una goffa danza rustica si evolve quasi in un valzer. Pésame dell’amor ricorda una fantasia rinascimentale, che inizia da un tema semplice ma toccante e che evolve in una trama ricca basata sull’imitazione. El Rey don Alonso el Bueno consiste in ironiche variazioni contrappuntistiche su un tema infantile, una marcia effervescente. La guarda cuydadosa (Il soldato innamorato) è un’altra marcia spiritosa, scherzosa e frenetica: per il chitarrista è una prova ardua, con pericoli appostati ad ogni frase.
Biografia

Oltre venti importanti premi internazionali, tra cui il Primo Premio al Concorso di Chitarra Classica “Michele Pittaluga” di Alessandria 2023, il Primo Premio al Concorso di Nürtingen in Germania, il secondo posto e il premio speciale per la migliore interpretazione del brano obbligatorio al Concorso internazionale di chitarra di Antony in Francia, il secondo premio al Concorso internazionale di Iserlohn in Germania e il primo premio al Concorso Claudio De Angelis  di Perugia, confermano l’eccezionale qualità musicale del giovane chitarrista giapponese Io Yamada. Il suo CD di debutto “1.0 (one)”, uscito per la Sylphide Records nel 2018, è stato premiato come “special choice” dalla rivista Record-Geijutsu. Io Yamada ha tenuto numerosi recital in sedi prestigiose in Europa e Giappone, tra cui la Kyoto Concert Hall, il Nürtingen Guitar Festival in Germania e il Forum Gitarre Wien in Austria. Nel 2018 ha ricevuto una borsa di studio dalla Rohm Music Foundation, l’istituzione che in Giappone concede in assoluto i sostegni economici più cospicui. Oltre a tenere concerti come solista, Io Yamada è un appassionato camerista: è membro del “Hep-poco dream Guitar Trio” con il quale si è esibito nel programma radiofonico giapponese “Recital Nova” sull’emittente NHK. Io ha studiato con il padre Naoki Yamada e con Keigo Fujii, Tsuneo Ema, Kiyoshi Shomura e Gentaro Takada in Giappone. Dopo aver terminato gli studi a Tokyo, è entrato alla Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna dove ha conseguito il suo primo diploma con Alvaro Pierri. Dal 2020 studia presso la Hochschule für Musik Franz Liszt di Weimar. Qui ha completato il master e attualmente continua i suoi studi come allievo di Ricardo Gallen e Thomas Müller-Pering. Io suona una chitarra del liutaio tedesco Felix Müller.

DAL SOL LEVANTE, IO YAMADA: RIVELAZIONE DELLA CHITARRA E RAFFINATO INTERPRETE PER MUSICHE E SENSUALITÁ “DE ESPAÑA”
Domenica 23 marzo la nuova location di Casa Ciao (Ex Cinema Cavour) apre alla musica con il recital di Io Yamada e il secondo capitolo dei Preludi dedicato a Luciano Berio, con un brillante Quintetto a fiato
 
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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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