Oggi le deposizioni ufficiali delle corone d’alloro in città e a Villa Braga
Quest’anno senza corteo, per le misure di prevenzione sanitaria, le corone saranno deposte da un numero ristretto di partecipanti e dal Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni che vuole, per ogni tappa promuovere un: “doveroso esercisio di memoria, capace di alimentare l’identità di una comunità, di rafforzarne i valori e coniugarne le diverse anime. Un esercizio, che, senza racconto storico, rischia di inaridire il suo flusso vitale quando viene privato della conoscenza, dello studio dei fatti e dell’approfondimento delle circostanze. Ripercorreremo questi luoghi di storia, dedicando loro un necessario tributo commemorativo, rinnovando la narrazione che evocano e vi è impressa”.
Alle ore 10, l’avvio, prevede, tradizionalmente, la prima tappa al Palazzo del Governatore dove sarà ricordato il sacrificio dei Sette Martiri. Sette giovani partigiani prelevati dalla caserma e dalla sede della brigata nera e trucidati per rappresaglia dai nazifascisti, dopo atroci sevizie, nella notte del primo settembre 1944, i cui corpi martoriati furono trasportati da Piazza Garibaldi e lasciati davanti alla Villetta come barbaro monito gli oppositori del regime.Caddero: Giuseppe Barbieri, Vincenzo Ferrari, Gedeone Ferrarini, Afro Fanfoni, Eleuterio Massari, Ottavio Pattacini e Bruno Vescovi.
Alle ore 10.15 si arriverà in Borgo San Vitale, ex sede del C.N.L. Il 15 ottobre del 1943 il Comitato di Liberazione Nazionale si costituì anche a Parma. Era l’evoluzione del preesistente Comitato d’Azione Antifascista, già attivo in città fin dal 1942, ed operante nella legalità tra il 25 luglio e l’8 settembre 1943. Fecero parte del primo CLN i comunisti Giacomo Ferrari, Dante Gorreri e Luigi Porcari, i socialisti Biagio Riguzzi e Ciro Canattieri, il repubblicano Umberto Pagani, l’azionista Bruno Bianchi, il liberale Arturo Scotti e i democratico-cristiani Mario Bocchi, Renzo Ildebrando Bocchi e Giovanni Calzolari. Il primo incontro ufficiale si svolse in Borgo San Vitale nello studio del notaio Giuseppe Micheli, che in epoca liberale era stato deputato del Partito popolare italiano (PPI) e ministro dell’agricoltura e dei lavori pubblici.
Alle ore 10.30 in Via Cavestro – palazzo dell’Università – sotto la lapide riporta la seguente iscrizione a cura dell’Ateneo. “In queste mura secolari custodi di studio e libero pensiero dal luglio 1944 all’aprile 1945 Brigata Fascista portò morte, tortura, degradazione. Giudichi ognuno e vigili perché violenza non prevalga, ma libertà e cultura consentano giustizia e civile progresso. L’Ateneo Parmense pone nel maggio 1977”.
Alle ore 10.40 – Deposizione corona all’interno dell’androne del Tribunale. La lapide riporta: “Avvocato Giuseppe Barbieri 14.2.1908 – 1.09.1944. Tempra purissima di cospiratore e di combattente impavido, fra atroci sevizie, fu trucidato in piazza Garibaldi dai rinnegati asserviti al tedesco. Avvocato Arnaldo Canali 23.04.1894 – 16.11.1944. Avvocato Augusto Olivieri 4.5.1891 – 30.4.1945. La toga non piegarono alla tirannide. Deportati oltralpe, dopo lunghi tormenti diedero la vita per la rinascita del popolo italiano. I colleghi memori. 7.12.1947”
Alle ore 11 – Deposizione corona posizionata sulla facciata dell’ex presidio militare, in via Padre Onorio dove la lapide recita “A Padre Onorio che con spirito di cristiana carità e per senso di civile dovere solidarizzò con gli innocenti perseguitati, fino a cadere vittima, egli stesso, dei persecutori fascisti. 23.4.1945 – 23.4.1975. Il Comitato Provinciale per le Celebrazion del 30° della Resistenza”
Alle ore 11.15 – Deposizione corona al cippo in ricordo degli Ammiragli Campioni e Mascherpa all’interno della sede del T.S.N. Tiro a Segno Nazionale di Parma. Luigi Mascherpa e Inigo Campioni vennero fucilati la mattina del 24 maggio del 1944 presso il poligono di tiro parmense. Erano due ammiragli della Regia Marina Italiana, fino all’otto settembre. In quel momento si trovavano con le loro navi nell’arcipelago del Dodecaneso, al largo della Grecia. Dopo l’armistizio si rifiutarono di arrendersi ai tedeschi e combatterono al fianco dei britannici per oltre due mesi. Non ebbero fortuna. Dopo la loro cattura, Mussolini sollecitò i comandi tedeschi affinché i due ammiragli fossero portati nella Repubblica di Salò per rispondere del reato di alto tradimento. Rientrati in Italia, in attesa del processo, furono rinchiusi nel carcere San Francesco di Parma. Il 13 maggio la città subì l’ennesima ondata di bombardamenti da parte degli aerei anglo-americani: furono colpiti tutto il centro, inclusi il complesso della Pilotta e il Monumento a Verdi. Ma fu colpita anche l’ala del carcere dove erano rinchiusi Mascherpa e Campioni. Il carcere allora fu attaccato dai partigiani, che riuscirono a liberare molti prigionieri politici. I due ammiragli, tuttavia, rifiutarono la fuga. Avrebbero avuto l’occasione di sottrarsi al loro ingiusto destino, ma si sentivano ancora soldati, e non vollero.
Alle ore 11.40 – Deposizione corone al cimitero della Villetta: corona nel viale centrale e corona al Monumento al Partigiano.
Nel pomeriggio – Sotto i Portici del Grano alle ore 15 – Deposizione corone alle lapidi commemorative.
– Lapide dei militari italiani cadutile Isole dell’Egeo: “Vittime di guerra di conquista. Quindicimila militari italiani, sopresi dall’Armistizio nelle lontane isole dell’Egeo, pagarono con la vita in aspri combattimenti, contro preponderanti forze tedesche davanti ai plotoni di esecuzioni o tra privazioni e sevizie dei campi di sterminio la colpa di essere opposti alla inumana tracotanza nazista, testimoniando con il sangue che libertà e dignità di uomini e nazioni vanno difese con instancabile vigilanza contro gli arbitrii e la violenza di sistemi e di ideologie aberranti e liberticide. 12.9. 1976 L’Associazione Nazionale Reduci dell’Egeo”.
– Cittadini parmensi deportati nei campi di sterminio: “La memoria del crimine è la sola preghiera che noi domandiamo. Nella immane bufera della seconda guerrra mondiale, tra il 1943 ed il 1945, cittadini parmensi deportati nei campi di sterminio nazisti, vittime di un’aberrante ideologia, militari, civili, ebrei, perseguitati politici, partigiani, accomunati in un’unica sorte rei soltanto di aver creduto nell’amore per la patria, nella libertà, nella giustizia, nella fede dei padri, non fecero più ritorno. Questo ricordo, indelebile per la città di Parma, suoni monito tremendo alle future generazioni, perché non abbia a ripetersi una sì grande offesa alla dignità umana e tanto martirio si converta nell’avvento di un mondo migliore. 12.9.1976 Il Comitato Provinciale 30° Resistenza”.
– Donne parmensi cadute per la libertà. “Alle donne parmensi che in gran numero diedero alla guerra di liberazione un contributo eroico, silenzioso, insostituibile. Otto partigiane cadute, 51 civili trucidate o morte in deportazione. Una Medaglio d’Oro al V.M.. Una Medaglia d’Argento al V.M.. Alla memoria. Due Medagli di Bronzo al V.M.. Nel XXV° della Liberazione, la Provincia ed il Comune posero con imperitura riconoscenza. 1945 – 1970”
Alle ore 15.20 – Deposizione corona alla lapide posta all’ingresso dell’edificio delle vecchie carceri, ora sede dell’Università di Parma. “Apostoli del Nuovo Risorgimento. Capuano Gennaro, Marchesano Enrico, Patrone Giuseppe, Lodovico Freschi, agenti di custodia, qui fucilati dai nazi fascisti il 19.8.1944. I colleghi memori eternarono. 25.4.1945”.
ORE 15.40 – Deposizione corone alla ex Scuola di Applicazione, ora sede del Comando Provinciale Arma dei Carabinieri – Parco Ducale. Lapide in granito posta all’interno del Palazzo Ducale. Iscrizione: “Arte et Virtute usque ad victoriam. Scuola di Applicazione di Fanteria Medaglia d’Argento al Valor Militare. Culla di alti insegnamenti che forgiò tante giovani generazioni di ufficiali educandole alle leggi del dovere e del sacrificio. Nella critica notte dell’armistizio, respinta l’intimazione di resa, affrontava un’impari lotta contro forze più volte numerose costituendo un baluardo contro il quale urtavano invano scelte fanterie avversarie. Né le perdite, né il successivo intervento di mezzi corrazzati nemici riuscivano a fiaccare la tenacia volontà di resistenza. Dopo più ore di accanita lotta, desisteva dal combattimento solo in seguito ad ordini superiori, suggellando con il sangue generoso dei suoi difensori le sue tradizioni di valore e di fedeltà all’onore militare. Parma, 8-9 settembre 1943. La Federazione Provinciale del Nastro Azzurro di Parma pose. 1965 – 24 maggio”.
– Cippo in marmo collocato davanti al Palazzo Ducale, sede del Comando Provinciale dei Carabinieri. Iscrizione: “Nella notte tragica del 9 settembre 1943 alla tracotante intimazione dei nazisti di resa della Scuola di Applicazione di Fanteria, che alle generazioni dei giovani aveva insegnato la strada dell’onore, echeggiò il grido al fuoco risponderemo conl fuoco. Cinque caduti, venti feriti, i superstiti in campo di concentramento. Ai prodi che nella lotta impari tra i primi levarono alta la bandiera della Patria. Il popolo di Parma nel ventennale della Resistenza. 9 settembre 1964”.
Alle ore 16.05 – Deposizione corona al monumento alle Barricate in P.le Rondani. Il Monumento alle Barricate del 1922 è stato inaugurato nel 1997, su progetto dell’architetto Luca Monica. È costituito da tre telai in legno lamellare che sostengono delle lastre di granito graffite con testi e immagini relativi alla narrazione delle giornate dell’agosto 1922.L’insieme delle iscrizioni sono state curate dall’Istituto Storico della Resistenza (sono presenti tra gli altri degli scritti dello storico italiano Gaetano Arfè), mentre alcuni versi della composizione sono del poeta Attilio Bertolucci. Nel monumento alle Barricate un grande ruolo svolge il discorso pedagogico del libro di pietra, insistendo soprattutto sulla lettura dell’evento come reazione unitaria e compatta di un’intera comunità.
Alle ore 16.15 – Deposizione corona alla lapide di P.le Marsala in ricordo dei carristi caduti in combattimento. “Il mattino del 9 settembre 1943, nell’adempimento del dovere, guidando il loro carri al combattimento contro il tedesco aggressore qui caddero eroicamente. S. Tenente Antonio Manazza, Ser. Magg. Franco Jovino; Cap. Magg. Francesco Giavazzoli; S. Tenente Francesco Villari; Carrista Achille Piacentini; Carrista Giuseppe Strepponi. Del 33° RGT. Carristi – 433° BTG. COMPL. CARRI M.15”
Il percorso si concluderà alle ore 16.40 con la deposizione presso Villa Braga, in Mariano. “All’alba del 9 Settembre 1943, quando ancora tuonava il cannone tedesco sulla città colpita nella notte a tradimento da questa villa della famiglia Braga, ad opera di un pugno di audaci, partì l’incitamento alla lotta di Liberazione nello spirito unitario della Resistenza. In ricordo dei valorosi che sacrificarono la vita per la causa immortale della libertà. Barbieri Avv. Giuseppe; Ferrari Dott. Bruno; Longhi Bruno. I compagni questa lapide posero. Auspici il Comune e la Provincia di Parma. 9.9.1963”.