FORLÌ – Venerdì 8 luglio, nell’ambito di Forlì Grande Musica, alle ore 21.00, a Forlì presso l’Arena San Domenico, Paolo Fresu e I Virtuosi Italiani, diretti da Alberto Marini, presenteranno Back to Bach, un progetto musicale senza barriere, senza divisioni di genere e senza limiti di conoscenza, un concerto che vede uno dei più grandi jazzisti a livello mondiale insieme ad uno degli ensemble più versatili attualmente sulla scena nazionale della musica classica.
Il programma del concerto spazierà dal barocco di Monteverdi, Bach e Vivaldi alla contemporaneità di Uri Caine, Richard Galliano e dello stesso Fresu. I Virtuosi Italiani suoneranno brani molto conosciuti dove a volte si inserisce la tromba di Fresu: eseguiranno, ad esempio, una versione per tromba e archi delle famose “Aria sulla IV corda” di Bach dalla Suite n.3 in Re maggiore per soli archi e del Rinaldo di Händel “Lascia che io pianga”, insieme a brani meno conosciuti di autori che hanno voluto sperimentare musica viva in forme del passato, come l’aria per tromba e archi di Galliano o il Sanctus per tromba ed archi di Daniele di Bonaventura e il Dies Irae di Jean-Michel Giannelli. Non mancherà un brano di Astor Piazzolla, il compositore argentino che anche quest’anno viene ricordato nel suo anniversario dei cent’anni dalla nascita e che verrà omaggiato con il suo “Adios Nonino” che ne rappresenta l’anima più profonda.
Paolo Fresu, celeberrimo trombettista, flicornista e musicista jazz italiano, è approdato a un’incredibile e veloce crescita stilistica in un paese come l’Italia dove per lungo tempo la cultura jazz stentava a farsi strada, riuscendo a coniugare elementi diversissimi (la banda del paese con i maggiori premi internazionali, Parigi con la campagna sarda, i dischi e le mille collaborazioni) trasportando il più profondo significato della sua magica terra nella più preziosa e libera delle arti. A questo punto della sua fortunata e lunga carriera, non serve più enumerare incisioni, premi ed esperienze varie che l’hanno imposto a livello internazionale e che fanno sistematicamente ed ecumenicamente amare la sua musica: dentro al suono della sua tromba c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, la generosità che lo vuole “naturalmente” nel posto giusto al momento giusto ma, soprattutto, l’enorme e inesauribile passione che lo sorregge da sempre.
Alberto Martini ha collaborato stabilmente come Primo Violino di Spalla con molte ed importanti orchestre tra cui quella del Teatro alla Scala di Milano, dei Pomeriggi Musicali di Milano, del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro Lirico di Cagliari, collaborando con i più grandi Direttori d’orchestra quali Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Valery Gergiev, Dmitri Yurovsky, Myun Whun Chung, Giuseppe Sinopoli, Yuri Temirkanov ecc. Suona su un prezioso strumento costruito da Enrico Ceruti a Cremona nel 1840, perfettamente conservato e originale in tutte le sue parti, come quando uscì dal laboratorio, e un arco Jean Adam detto “GRAND ADAM” del 1850 appartenuto al grande violinista Philippe Hirshhorn. Al suo attivo più di 50 CD registrati per le case discografiche più importanti del mercato, oltre 400 mila dischi venduti in tutto il mondo e vari premi discografici, tra i quali: “Cinque Stelle” premio Goldberg della omonima rivista tedesca, il “Diapason d’Oro” della rivista francese Diapason, Choc de la Musique della rivista francese Le Monde de la Musique, oltre a varie 5 stelle della rivista italiana MUSICA. Con I Virtuosi Italiani, di cui è il direttore artistico e il primo violino dal 2006, ha suonato in tutto il mondo nelle più prestigiose sale e nei più importanti Festival, collaborando con solisti di fama internazionale, quali Barbara Hendricks, Giuliano Carmignola, Fabio Biondi, Vadim Repin, Katia Ricciarelli, Misha Maisky, Lazar Berman, Patrick Gallois e molti altri.
Il complesso de I Virtuosi Italiani, nato del 1989, è una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama musicale internazionale, con una particolare attitudine nel creare progetti sempre innovativi, una costante ricerca nei vari linguaggi, oltre all’eccellente qualità artistica dimostrata in anni di attività. Si sono esibiti per i più importanti teatri e per i principali enti musicali italiani quali il Teatro alla Scala, il Teatro La Fenice, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro alla Pergola di Firenze, il Teatro Filarmonico di Verona, la Società del Quartetto di Milano e molti altri. Tra gli impegni più rilevanti ricordiamo il Concerto per il Senato della Repubblica Italiana e teletrasmesso in diretta da RAI 1, il “Concerto per la Vita e per la Pace” eseguito a Roma, Betlemme e Gerusalemme e trasmesso dalla RAI in Mondovisione, il Concerto presso la Sala Nervi in Vaticano alla presenza del Papa. Numerose anche le tournée all’estero, con concerti nelle più importanti sale del mondo. Significativo l’interesse da sempre dimostrato dal gruppo per il repertorio di confine. Da qui la nascita di collaborazioni e progetti con artisti come Franco Battiato, Goran Bregovic, Uri Caine, Chick Corea, Paolo Fresu, Ludovico Einaudi, Michael Nyman, Cesare Picco, Enrico Rava, Antonella Ruggiero, Gianluigi Trovesi, Richard Galliano e molti altri. Ricchissima l’attività discografica, con più di 100 cd registrati per le maggiori case discografiche e oltre 500.000 dischi venduti in tutto il mondo.
In caso di maltempo: Duomo di Forlì, piazza del Duomo
Grazie al sostegno di:
Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Romagna Acque – Società delle Fonti
In collaborazione con: Festival Ljubljana
Ingresso
Intero € 10
Ridotto over 65 e fino a 25 anni € 7
Studenti fino a 25 anni € 5
Gratuità fino a 10 anni.
Programma
JOHANN SEBASTIAN BACH
Contrapunctus n. 1 da Die Kunst der Fuge (L’arte della fuga) BWV 1080
MASSIMO COLOMBO
Corale Pop per tromba e archi
RICHARD GALLIANO
Aria per tromba e archi
PAOLO FRESU
Ossi
JOHANN SEBASTIAN BACH
Aria da Overture in re maggiore n. 3 BWV 1068
DANIELE DI BONAVENTURA
Sanctus per tromba e archi
GIUSEPPE TARTINI
Largo andante da Concerto in la maggiore per violino D 96
JEAN-MICHEL GIANNELLI
Dies Irae per tromba e archi
ASTOR PIAZZOLLA
Adios Nonino per violoncello e archi
URI CAINE
Memory per tromba e archi
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
“Lascia ch’io pianga” per tromba e archi
Curricula artisti
PAOLO FRESU
La banda del paese e i maggiori premi internazionali, la campagna sarda e i dischi, la scoperta del jazz e le mille collaborazioni, l’amore per le piccole cose e Parigi. Esiste davvero poca gente capace di mettere insieme un tale abbecedario di elementi e trasformarlo in un’incredibile e veloce crescita stilistica.
Paolo Fresu c’è riuscito proprio in un paese come l’Italia dove – per troppo tempo – la cultura jazz era conosciuta quanto Shakespeare o le tele di Matisse, dove Louis Armstrong è stato poco più che fenomeno da baraccone d’insane vetrine sanremesi e Miles Davis scoperto “nero” e bravo ben dopo gli anni di massima creatività.
La “magia” sta nell’immensa naturalezza di un uomo che, come pochi altri, è riuscito a trasportare il più profondo significato della sua appunto magica terra nella più preziosa e libera delle arti.
A questo punto della sua fortunata e lunga carriera, non serve più enumerare incisioni, premi ed esperienze varie che l’hanno imposto a livello internazionale e che fanno sistematicamente ed ecumenicamente amare la sua musica: dentro al suono della sua tromba c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, la generosità che lo vuole “naturalmente” nel posto giusto al momento giusto ma, soprattutto, l’enorme e inesauribile passione che lo sorregge da sempre. Il presente di Paolo è – come al solito – turbinoso, degno dell’artista onnivoro e creativo che tutti riconoscono in lui.
Oggi (a parte un sorprendente lato letterario che è sfociato nella pubblicazione di alcuni interessanti lavori editoriali e l’importante consegna delle Laurea Honoris Causa dell’Università la Bicocca di Milano nonché quella puramente musicale della nobile Berklee School of Music newyorkese è fatto del suo storico quintetto che si avvicina alla boa dei quattro decenni di piena collaborazione e stima reciproca, ma è anche quello del quartetto “Devil”, che riscatta a pieno merito i successi del celebrato “Angel” che impose Paolo all’attenzione europea qualche lustro fa oppure del suo nuovo trio con due giovani leoni del jazz contemporaneo nazionale quali Dino Rubino e Marco Bardoscia.
Crescono poi le importanti realtà contemporanee. Solo alcune di queste sono il duo con Uri Caine, la collaborazione con Carla Bley (e Steve Swallow) e il fortunato incontro con Ralph Towner che ha fatto da ponte all’ingresso del nome di Paolo nell’entourage della celebrata e nobile etichetta ECM, che – oltre al lavoro con Towner – ha poi pubblicato il bellissimo lavoro Mistico Mediterraneo con Daniele Di Bonaventura e il coro polifonico corso A Filetta e il disco in duo con il bandoneonista marchigiano poi bissato (per la sua etichetta Tǔk) da un lavoro del duo allargato con la presenza di Jaques Morelenbaum al violoncello.
Il suo presente più attuale lo vede attivo, in ottica più esterofila, in trio con Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren (“Mare Nostrum”) e in diverse nuove avventure con importanti nomi dell’entourage jazzistico contemporaneo quali Omar Sosa, Trilok Gurtu, Gianluca Petrella e – ancora – con Lars Danielsson, Eivind Aarset, Chano Dominguez, Oren Marshall o Arild Andersen. Interessanti sono poi i progetti con alcuni grandi nomi del mondo letterario e teatrale italiano (Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni, Giuseppe Battiston), la frequentazione del mondo teatrale stesso quale primo interprete grazie ai lavori prodotti dal Teatro Stabile di Bolzano fra i quali il grande successo della pièce “Tempo di Chet” oltre, infine, a una nuova serie di piccole ma importanti collaborazioni con la musica “intelligente” delle frange popolari italiane oppure dell’elettronica. Musica per il Cinema e “progetti speciali” come il suo straordinario “a solo” teatrale chiudono il cerchio insieme alla piccola grande e folle avventura che l’ha portato a festeggiare nel 2011 i suoi 50 anni con 50 concerti, in 50 giorni consecutivi, con 50 formazioni e progetti diversi di giorno in giorno in 50 capolavori paesaggistici della sua Sardegna. Non da meno anche il bel progetto dedicato invece al suo importante 60° compleanno, complice la Bologna che è ormai divenuta, al pari di Parigi, uno dei suoi luoghi di riferimento.
Manca all’appello anche l’importante serie di progetti dedicata a diversi aspetti del mondo “classico” tout-court che, grazie a lavori ad hoc, sta riservando belle sorprese con musicisti capaci di “guardare avanti” oppure, infine, il bellissimo nuovo lavoro di promozione cha Paolo sta portando avanti nei confronti di molti giovani leoni dell’entourage jazzistico contemporaneo attraverso le possibilità offerte loro grazie alla sua nuova etichetta Tǔk Music costruita per guardare al futuro.
ALBERTO MARTINI
Si è diplomato a pieni voti presso il Conservatorio F.E Dall’Abaco di Verona. Si è poi perfezionato con il Maestro Corrado Romano al Conservatorio di Ginevra.
Ha collaborato stabilmente come Primo Violino di Spalla con molte ed importanti orchestre tra cui quella del Teatro alla Scala di Milano, dei Pomeriggi Musicali di Milano, del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro Lirico di Cagliari, collaborando con i più grandi Direttori d’orchestra quali: Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Valery Gergiev, Dmitri Yurovsky, Myun Whun Chung, Giuseppe Sinopoli, Yuri Temirkanov ecc. Con I VIRTUOSI ITALIANI, di cui è il direttore artistico e il primo violino dal 2006, ha suonato in tutto il mondo nelle più prestigiose sale e nei più importanti Festival, collaborando con solisti di fama internazionale tra i quali: Mariella Devia, Barbara Hendricks, Giuliano Carmignola, Fabio Biondi, Vadim Repin, Maxence Larrieu, Enzo Dara, Claudio Desderi, Katia Ricciarelli, Vincenzo La Scola, Misha Maisky, Andres Mustonen, Ilya Grubert, Lazar Berman, Pavel Vernikov, Bruno Giuranna, Lev Markiz, Patrick Gallois, Natalia Gutman e Julian Rachlin. Ilya Gringolts, Dmitry Sitkovetsky e molti altri.
L’attività discografica, che lo vede protagonista come direttore e concertatore è ricchissima con più di 50 CD registrati per le case discografiche più importanti del mercato come Chandos, Emi, Naxos, Dynamic, Verany e Tactus ed oltre 400 mila dischi venduti in tutto il mondo.
Ha ricevuto vari premi discografici, tra i quali: “Cinque Stelle” premio Goldberg della omonima rivista tedesca, il “Diapason d’Oro” della rivista francese Diapason, Choc de la Musique della rivista francese Le Monde de la Musique, oltre a varie 5 stelle della rivista italiana MUSICA.
Dopo essere stato titolare della cattedra di Violino nei Conservatori di Bolzano, Trento e Verona, attualmente ricopre questo ruolo presso il Conservatorio Statale di Brescia.
Regolarmente è invitato a tenere Masterclass in varie Istituzioni Italiane e estere, da qualche anno ha avviato una importante collaborazione con l’università TCU di Fort Worth in Texas (USA), sede della prestigiosa competizione musicale Van Cliburn.
Suona su un prezioso strumento costruito da Enrico Ceruti a Cremona nel 1840, perfettamente conservato e originale in tutte le sue parti, come quando uscì dal laboratorio e un arco Jean Adam detto “GRAND ADAM” del 1850 appartenuto al grande violinista Philippe Hirshhorn.
I VIRTUOSI ITALIANI
Il complesso de I Virtuosi Italiani, nato del 1989, è una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama musicale internazionale, regolarmente invitata nei più importanti teatri, festival e stagioni in tutto il mondo. Viene loro riconosciuta una particolare attitudine nel creare progetti sempre innovativi, una costante ricerca nei vari linguaggi, oltre all’eccellente qualità artistica dimostrata in anni di attività. Numerose sono le collaborazioni con solisti e direttori di rilevanza internazionale. Hanno collaborato all’allestimento dell’Apollon Musagete di Stravinsky con il New York City Ballet; nel 2001 hanno eseguito tutte le opere in un atto di Rossini per l’Opera Comique di Parigi e hanno tenuto due concerti al Konzerthaus di Vienna. I Virtuosi Italiani si sono esibiti per i più importanti teatri e per i principali enti musicali italiani quali il Teatro alla Scala, il Teatro La Fenice, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la GOG di Genova, l’Unione Musicale di Torino, l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, il Teatro alla Pergola di Firenze, la Società Filarmonica di Roma, il Teatro Rossini di Pesaro, la Società del Quartetto di Milano e molti altri.Tra gli impegni più rilevanti ricordiamo il Concerto per il Senato della Repubblica Italiana e teletrasmesso in diretta da RAI 1, il “Concerto per la Vita e per la Pace” eseguito a Roma, Betlemme e Gerusalemme e trasmesso dalla RAI in Mondovisione, il Concerto presso la Sala Nervi in Vaticano alla presenza del Papa. Numerose sono poi le tournée all’estero, con concerti nelle più importanti sale del mondo: Francia (Festival Pablo Casals di Prades, Festival Berlioz, Aix-en-Provence, Bordeaux), Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Inghilterra (Londra Royal Albert Hall), Polonia, Lituania, Lettonia, Finlandia, Slovenia (Festival Internazionale di Lubiana), Russia (San Pietroburgo Sala Filarmonica, Mosca Sala Grande del Conservatorio Čajkovskij, Sala Čajkovskij della Filarmonica), Turchia, Iran, Corea, Stati Uniti d’America (New York, Los Angeles, Philadelphia), Paesi Baltici. L’attività discografica è ricchissima, con più di 100 cd registrati per le maggiori case discografiche ed oltre 500.000 dischi venduti in tutto il mondo.
Nel 2018 I VIRTUOSI ITALIANI hanno realizzato un CD con le più famose ouverture dalle opere di Rossini per il 150° anniversario dalla morte pubblicato dalla casa discografica CPO.
Nel settembre 2018 è stata pubblicata la registrazione per la prestigiosa casa discografica DEUTSCHE GRAMMOPHON, dedicata a una monografia di Morten Lauridsen che nel giugno 2019 ha ricevuto la nomination degli OPUS CLASSIC AWARDS 2019, il più importante premio per la musica classica in Germania.
Nel dicembre 2021 è stato assegnato il DIAPASON D’OR DE L’ANNEE 2021 a I VIRTUOSI ITALIANI, diretti da Corrado Rovaris con i tenori Lawrence Brownlee e Michael Spyres, per il CD WARNER CLASSICS – ERATO, interamente dedicato a Rossini intitolato “AMICI & RIVALI”. La loro attenzione e ricerca verso esecuzioni storicamente informate, li ha condotti a esibirsi nel repertorio barocco e classico anche su strumenti originali. Proprio in quest’ambito sono usciti i DVD per UNITEL CLASSICA delle opere di G.B.Pergolesi “Il Prigionier Superbo”, “La Serva Padrona” e “La Salustia”, dirette da Corrado Rovaris e di G. B. Spontini “La Fuga in Maschera” sempre diretta da Corrado Rovaris. Nel segno della versatilità e dell’attenzione riservata ad una scelta di repertorio mirato al coinvolgimento di un pubblico sempre più vasto con una particolare attenzione ai giovani, significativo è, inoltre, l’interesse da sempre dimostrato dal gruppo per il repertorio di confine. Da qui la nascita di collaborazioni e progetti con artisti come Franco Battiato, Goran Bregovic, Uri Caine, Chick Corea, Paolo Fresu, Ludovico Einaudi, Michael Nyman, Cesare Picco, Enrico Rava, Antonella Ruggiero, Gianluigi Trovesi, Richard Galliano e molti altri.
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XXII EMILIA ROMAGNA FESTIVAL
MUSIC HAS NO BARRIERS
5 luglio – 9 settembre 2022
BACK TO BACH
PAOLO FRESU, tromba e flicorno
ALBERTO MARTINI, primo violino
I VIRTUOSI ITALIANI
Venerdì 8 luglio – ore 21.00
Forlì – Arena San Domenico
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