FAENZA (RA) – È un omaggio a Mozart l’appuntamento musicale di Emilia Romagna Festival nell’ambito della rassegna “In Tempo”, previsto per mercoledì 7 luglio (ore 21) al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Per 3 4 5 Amadeus, saliranno sul palco quattro giovani archi del Quartetto Indaco oggi considerato tra i più interessanti quartetti d’archi italiani della sua generazione, insieme al clarinetto di Claudio Mansutti e al pianoforte di Federica Repini, con la narrazione del giornalista critico musicale Stefano Valanzuolo. Il concerto è proposto da Il Cantiere dell’Arte, un progetto giovane e lungimirante nato all’interno della Fondazione Luigi Bon di Colugna di Tavagnacco (UD), ideato per valorizzare vari repertori musicali ed i migliori giovani talenti della Regione Friuli Venezia Giulia.
Un originale appuntamento intorno alla musica e all’arte di Mozart, che come osserva Stefano Valanzuolo, “offrono la possibilità di tesservi intorno racconti di vita che mescolino realtà e fantasia, che spazino attraverso epoche e persino linguaggi diversi, coinvolgendo la letteratura, il teatro, il costume, gli affetti; il tutto condito da un pizzico di inevitabile sano gossip. Le tre pagine musicali rigorosamente cameristiche – spiega ancora Valanzuolo – offriranno lo spunto, in questo spettacolo-concerto, per raccontare al pubblico altrettante piccole storie, strutturate come introduzioni musicali ma non musicologiche, in cui la passione per il gioco dei birilli si intrecci con le suggestioni del teatro (per esempio quello di Rohmer) o la celeste eleganza di un irripetibile quintetto col clarinetto dissimuli le terrene ambasce di debitori e debiti, in salsa massonica. L’obiettivo è quello di far vedere come, attraverso la musica, il divino fanciullo Mozart abbia sempre giocato – è vero – ma con irrinunciabile serietà e senza mai mentire al pubblico né a sé stesso circa il senso vero della vita. Quella dei propri tempi e – miracolosamente – anche dei nostri.”
Il Quartetto Indaco, nato nel 2007 presso la Scuola di Musica di Fiesole, è oggi considerato tra i più interessanti quartetti d’archi italiani della sua generazione. Particolarmente apprezzato dal pubblico per la sua straordinaria comunicativa, il Quartetto Indaco riceve da sempre ottime recensioni dalla critica specializzata che ha definito le sue performance “uno stupefacente spettacolo di fuochi d’artificio, così brillante che i muri della sala a stento lo contenevano”. Ospite a numerosi festival e istituzioni musicali in Italia e in Europa, il Quartetto Indaco è un ensemble “compatto, pieno di smalto e di esuberanza”, e mette in risalto le proprie qualità artistiche in un vasto repertorio, dal classico al contemporaneo, con una particolare predilezione per gli autori del XIX e XX secolo. Inoltre, il Quartetto Indaco svolge un’approfondita ricerca sugli autori italiani e si dedica alla diffusione di nuovi linguaggi musicali.
Claudio Mansutti è uno dei più quotati clarinettisti italiani, già vincitore di cinque concorsi nazionali e internazionali. Ha legato il suo nome al Diapason Ensemble e all’Orchestra Accademia Ars Musicae di Klagenfurt, di cui è stato primo clarinetto. Si è esibito in veste di solista con moltissime orchestre europee, all’interno delle più prestigiose sale da concerto, e con le orchestre di Shenzen, di Quindao e di Hangzou in Cina. Fa parte dell’Ensemble Variabile, insieme a Federica Repini, con cui negli ultimi anni ha suonato in Francia, Spagna, Repubblica Ceca, Austria, Germania, Norvegia, Belgio, Svizzera oltre che in diversi festival italiani.
Federica Repini si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio di Trieste sotto la guida di Roberto Repini con il massimo dei voti e la lode. Si perfeziona quindi con il M° Bertucci a Napoli e con il M° Ortis alla Hochschule di Brema. Vincitrice del concorso “F. Schubert” di Moncalieri, ha suonato come solista anche con orchestra, in diverse formazioni cameristiche e registrato per la Radio Televisione Italiana, Slovena, Croata e Tedesca. Ha collaborato per diversi anni in qualità di pianista ai corsi di musica da camera di Follina e Colonia, oltre a svolgere un’intensa attività didattica.
Narratore di questo spettacolo–concerto è Stefano Valanzuolo, noto come uno dei decani del giornalismo italiano, dal 1989 è critico musicale sulle pagine del Mattino. Una vera autorità per quanto riguarda la musica, dal 2010 collabora con Rai Radio3 per i programmi Radio3 Suite e WikiMusic. Scrive sul mensile Sistema Musica e su Alias – il Manifesto. Coautore della guida “I luoghi della Musica” (TCI,2005), pubblica regolarmente saggi, note di copertina e di sala per le principali istituzioni musicali italiane. È stato Direttore del Ravello Festival e del MozArt Box, di cui è anche fondatore. Riuscendo a lasciar compenetrare la profonda conoscenza con una grande capacità inventiva, voglioso di sperimentare e di creare, oltre che di dire ed educare, ultimamente ha iniziato collaborazioni quasi sperimentali, come quella con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli per lo sviluppo di nuovi progetti musicali. Su questa linea, ha esordito con numerosi libretti teatrali, tra i quali ricordiamo “Il labbro della lady”, “Forse non sarà domani” con Rocco Papaleo, “The Fool on the Hill” (2012), con Michele Riondino, Alessandro Haber e la Filarmonica Toscanini. Inoltre, ha debuttato ad Asti con lo spettacolo “Qualche estate fa”, con Claudia Gerini e Solis String Quartet.
INGRESSO
Intero € 12 – Ridotto over 65 e fino a 25 anni € 10
Gratuità fino a 10 anni
PROGRAMMA
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Trio in mi bemolle maggiore (Kegelstatt-Trio) per pianoforte, clarinetto e viola K. 498
Quartetto in sol minore per pianoforte e archi K. 478
Quintetto in la maggiore per clarinetto e archi K. 581
IN COLLABORAZIONE CON
In Tempo 2021, MIC Museo Internazionale delle Ceramiche
CURRICULA ARTISTI
Il Quartetto Indaco nasce nel 2007 presso la Scuola di Musica di Fiesole, grazie all’impulso di Piero Farulli e Andrea Nannoni, ed è oggi considerato tra i più interessanti quartetti d’archi italiani della sua generazione. Dopo il diploma a Fiesole, il Quartetto Indaco segue corsi di specializzazione con esponenti dei maggiori quartetti del nostro tempo (tra gli altri, Hatto Beyerle/Quartetto Alban Berg e Rainer Schmidt/ Quartetto Hagen) e consegue il Master in Musica da Camera nel 2017 presso la Musikhochschule di Hannover, sotto la guida di Oliver Wille (Quartetto Kuss). Dopo essersi aggiudicato il premio speciale “Jeunesses Musicales” al Concorso Internazionale “Premio Paolo Borciani” 2014, è stato tra i finalisti del medesimo Concorso nel 2017 e si è aggiudicato diversi premi e borse di studio internazionali.
Ensemble “compatto, pieno di smalto e di esuberanza”, l’Indaco mette in risalto le proprie qualità artistiche in un vasto repertorio, dal classico al contemporaneo, con una particolare predilezione per gli autori del XIX e XX secolo. Inoltre, il Quartetto Indaco svolge un’approfondita ricerca sugli autori italiani e si dedica alla diffusione di nuovi linguaggi musicali.
Nella stagione 2019/20 ha debuttato all’Unione Musicale di Torino e allo Stradivari Festival di Cremona, esibendosi con il pianista Uri Caine in un concerto cross-over dedicato a Wagner. Inoltre, è stato tra i protagonisti dell’integrale beethoveniano promosso dall’Accademia Chigiana di Siena: i due concerti tenuti dall’ensemble sono stati particolarmente apprezzati dalla critica che ha sottolineato come “l’armonia dell’esecuzione abbia permesso al pubblico di sentirsi pienamente coinvolto…”. Tra i progetti più rilevanti per l’estate 2020, la partecipazione al progetto “Archillum” (in collaborazione con Le Dimore del Quartetto, La Società del Quartetto di Milano e Musica Insieme Bologna), due concerti al Festival “Paesaggi Musicali Toscani” di San Quirico d’Orcia ed uno per l’Emilia Romagna Festival all’Abazia di Pomposa.
Nella stagione 20/21, l’Indaco si esibirà a Napoli con Mario Brunello, agli Amici della Musica di Perugia, e sarà nuovamente protagonista nella stagione di Milano Classica e al Festival “Trame Sonore” di Mantova.
Tra i futuri progetti discografici, un CD monografico dedicato al compositore italiano Andrea Portera, ed uno dal titolo “Northern Lights” che comprende brani di Sallinen, Grieg e Rachmaninov. Di recente pubblicazione per Brilliant Classics, un album con l’integrale dei quartetti di Giovanni Albini.
Dal 2017 prende parte al progetto internazionale “Le Dimore del Quartetto”.
Claudio Mansutti si è diplomato in clarinetto presso Conservatorio di Udine sotto la guida del M° A. Pecile, in seguito si è perfezionato con i maestri P. Borali (RAI Milano) e K. Leister (Berliner Philharmoniker). Ha vinto 5 Concorsi nazionali ed internazionali di musica da camera, ha registrato per la RAI e l’ORF. È stato fondatore del Diapason Ensemble e dell’Orchestra Accademia Ars Musicae di Klagenfurt di cui è stato primo clarinetto. Ha intrapreso gli studi di direzione orchestrale con il M° L. Descev, e per quel che riguarda lo studio interpretativo, si è perfezionato con il M° R. Repini. Con l’Ensemble Variabile ha suonato in tutta l’Europa e oltre, esibendosi anche a New York, in duo, presso la Carnagie Hall nel 2015 e 2017.
Federica Repini si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio di Trieste sotto la guida di Roberto Repini con il massimo dei voti e la lode. Si perfeziona quindi con il M.° Bertucci a Napoli e con il M.° Ortis alla Hochschule di Brema. Vincitrice del concorso “F. Schubert” di Moncalieri, ha suonato come solista anche con orchestra, in diverse formazioni cameristiche (circuito della Gioventù Musicale) in tutta Italia e ha registrato per la Radio Televisione Italiana, Slovena, Croata e Tedesca.
Stefano Valanzuolo. Nato a Napoli, è iscritto all’Albo dei Giornalisti dal 1985. Dal 1989 è critico musicale del quotidiano Il Mattino. Dal 2010 collabora con Rai Radio3 per i programmi Radio3 Suite e WikiMusic. Scrive sul mensile Sistema Musica e su Alias – il Manifesto. Coautore della guida “I luoghi della Musica” (TCI,2005), pubblica regolarmente saggi, note di copertina e di sala per le principali istituzioni musicali italiane.
È autore del libretto dell’opera “Il labbro della lady” con musica di Carlo Galante (Teatro Pavarotti di Modena, 2015) e direzione di Carlo Boccadoro. Ha scritto soggetto e testo degli spettacoli: “Forse non sarà domani” (Napoli Teatro Festival Italia 2017), con Rocco Papaleo; “The Fool on the Hill” (2012), con Michele Riondino/Alessandro Haber/Quartetto Savinio/Orchestra “Haydn” di Trento e Bolzano/Filarmonica “Toscanini”.
È autore di drammaturgia e testo degli spettacoli: “Cunto di Tristano”, con Vincenzo Pirrotta (2015); “Mozart, per gioco” (2015), “L’amore ai tempi della Musica” (2017). Ha curato e interpretato i testi per lo spettacolo-concerto “La Russia, forse, non esiste”, con il Quartetto Savinio, commissionato dall’Associazione Scarlatti di Napoli (2017).
È titolare del corso di “Tecniche della Comunicazione” presso i Conservatori di Benevento e di Napoli, e del corso di “Progettazione e Organizzazione dello Spettacolo Musicale” presso il Conservatorio di Benevento.
WWW.EMILIAROMAGNAFESTIVAL.IT
XXI EMILIA ROMAGNA FESTIVAL
25 giugno – 27 settembre 2021
3 4 5 Amadeus
IL CANTIERE DELL’ARTE
QUARTETTO INDACO
Eleonora Matsuno violino
Ida Di Vita violino
Jamiang Santi viola
Cosimo Carovani violoncello
CLAUDIO MANSUTTI clarinetto
FEDERICA REPINI pianoforte
STEFANO VALANZUOLO presentazione e narrazione
Mercoledì 7 luglio ore 21.00
FAENZA Museo Internazionale delle Ceramiche