Ma altre importanti indicazioni potranno arrivare nei prossimi mesi e confluire in specifiche Linee Guida, grazie alle quali migliorare gli interventi destinati a salvaguardare e a valorizzare il patrimonio arboreo in tutta la regione. Patrimonio che si estende per circa 650mila ettari, pari a oltre il 30% del territorio dell’Emilia Romagna.
Lo ha spiegato l’assessora regionale alla Montagna, parchi e forestazione Barbara Lori, in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, proclamata dall’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il 21 marzo.
“Preziosa riserva di biodiversità, boschi e foreste svolgono una funzione fondamentale nel contrastare gli effetti del cambiamento climatico e nel prevenire il dissesto idrogeologico. Oltre a essere una risorsa importante per le comunità locali anche sotto il profilo economico e turistico – ha spiegato Barbara Lori –. Questo progetto Life sta dando risultati molto interessanti. Già entro l’estate saranno pronte le nuove Linee guida per diffonderli su tutto il territorio regionale così da migliorare ulteriormente la gestione di questo patrimonio dal valore inestimabile”.
Nei giorni scorsi si è svolto un incontro per fare il punto su risultati e prospettive dell’iniziativa, al quale hanno partecipato oltre all’assessora Lori, i professori Giorgio Vacchiano dell’Università statale di Milano e Nicola Fabbri, coordinatore del progetto per la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Il progetto europeo “CO2 Product Environmental Footprint&Payment for Ecosystem Services” , avviato nel 2020 e che si concluderà a dicembre 2023 nell’ambito del Programma ambientale europeo Life, vede la partecipazione delle Regioni Emilia-Romagna e – con la Foresta demaniale di Fusine (UD) – del Friuli Venezia Giulia.
L’obiettivo è mettere a punto – e sperimentare sul campo – azioni di gestione forestale sostenibile per l’incremento dell’assorbimento della CO2 e la prevenzione delle emissioni dovute a danni climatici come incendi e altri eventi meteorologici estremi. Non solo. Tra gli obiettivi dell’iniziativa: ridurre l’impatto ambientale delle filiere del legno, misurando quanta anidride carbonica viene prodotta dalla legna da ardere, dal pallet e delle travi per bioedilizia; valutare quanta CO2 è stoccata nei prodotti legnosi; definire la creazione di crediti ecosistemici basati sull’assorbimento di CO2; valorizzare il patrimonio forestale e i suoi servizi di produzione e regolazione dell’ecosistema.
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