Organizzata da Università di Parma (Dipartimento di Ingegneria e Architettura) e Comune di Berceto
PARMA – Conservazione e valorizzazione del Castello di Pietramogolana saranno al centro di un incontro in programma per mercoledì 21 luglio alle 18 a Berceto (Ristorante Molinari). Pietramogolana. Una giornata di studi sul territorio il titolo dell’appuntamento, organizzato dal Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma con il Comune di Berceto.
Nel corso dell’incontro saranno presentati gli esiti di una tesi di laurea e alcune ricerche svolte da studiosi del Dipartimento di Ingegneria e Architettura – DIA propedeutiche alla conservazione della torre e alla valorizzazione del borgo.
Dopo i saluti del Sindaco di Berceto Luigi Lucchi e del Direttore del DIA Antonio Montepara, Eva Coisson e Federica Ottoni, docenti di Restauro, introdurranno le relazioni di Giulia Lorenzani, che esporrà la propria tesi di laurea magistrale in Architettura (svolta nel 2016) su Pietramogolana, e di Elena Zanazzi e Lia Ferrari, che illustreranno esempi di analisi storico costruttiva per la definizione di strategie di restauro di torri e borghi storici.
Il caso di Pietramogolana rappresenta un’occasione di studio interessante per chi si occupa di tutela dei manufatti storici e della loro valorizzazione attraverso un possibile riuso: la sfida è quella di applicare tecnologie di restauro e di consolidamento che mantengano un “carattere” del luogo e del costruito, la cui importanza si aggiunge al valore storico e architettonico.
La giornata inaugurerà lo studio approfondito da parte del Gruppo di Restauro dell’Università di Parma sulla conservazione della torre e sulla correlata valorizzazione del borgo sottostante.
Presentare i presupposti di una ricerca futura può fornire un importante strumento di programmazione e conservazione del patrimonio, partendo dal confronto (e dalla partecipazione) delle persone che lo vivono da vicino: come in altre occasioni, l’Università si apre al proprio territorio per contribuire alla sua valorizzazione.
Foto dal sito dell’Università di Parma
