18 Marzo 2023 – 3^ Giornata Vittime Covid

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Commemorazione al Cimitero Monumentale della Villetta

PARMA – Nel giorno, indelebile, in cui l’Italia, tre anni fa assisteva alla sfilata di camion colmi di bare che attraversavano Bergamo, la città di Parma ha fatto memoria di tutte le vittime, della straordinaria catena di aiuto e di cura che ha saputo istituire in tempo di pandemia ed ha offerto un abbraccio ai famigliari che hanno subìto un lutto nella terza Giornata Nazionale Vittime Covid.

Nel cimitero Monumentale della Villetta in mattinata si sono raccolte le autorità civili, militari e religiose per la celebrazione e per deporre una corona funebre nel viale dell’ingresso principale.

Anticipati da due agenti in uniforme che hanno portato la corona di cordoglio hanno sfilato, tra le tante autorità presenti, l’Assessore a Sanità e Welfare Ettore Brianti, con gli Assessori Francesco De Vanna e Chiara Vernizzi ed il Presidente del Consiglio Comunale Michele Alinovi, la Deputata e Consigliera Comunale Laura Cavandoli, i Consiglieri Giulio Guatelli e Annarita Maurizio, il Prefetto Antonio Lucio Garufi, il direttore di AUSL e Azienda Ospedaliero Universitaria Massimo Fabi, il Questore Massimo Macera, Paolo il Pro Rettore Vicario Paolo Martelli, Maurizio De Vitis Presidente Assistenza Pubblica, Giuseppe Zammarchi Presidente Croce Rossa e Pasqualino Toscani Comandante Arma Carabinieri di Parma.

Stefano Rosati, Vicario generale Diocesi di Parma ha officiato la benedizione e la preghiera.

“Ho ricordi molto vividi di quei giorni. Ho vissuto tutta la drammaticità della situazione dall’interno dell’Azienda Ospedaliera e sono stato tra i primi contagiati” ha voluto sottolineare l’Assessore Ettore Brianti “oggi è un giorno carico di significati, di ricordo verso i medici, tutto il personale sanitario, il mondo del volontariato e di sentito cordoglio verso le tante famiglie che a Parma hanno perso i loro cari. È anche una giornata che vuole ricordare i persistenti problemi economici che ha causato la pandemia, la scia di disagio che ha lasciato in molti giovani e la necessità di sostenere e rinforzare i servizi sanitari perché non possiamo pensare di smantellare una macchina dell’emergenza che deve essere sempre pronta: altrimenti non avremo imparato nulla da questa pandemia che ci ha colti di sorpresa e ci ha inflitto per tanto tempo una prova inimmaginabile”.