PARMA – Si terrà lunedì 17 e martedì 18 ottobre all’Università di Parma (plesso di strada del Prato) il Convegno nazionale “Pensare la discontinuità. Le scienze umanistiche e sociali di fronte al riscaldamento globale e alla crisi ecologica” promosso dall’Environmental Social Humanities Lab del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, con la Scuola dottorale in Scienze umane, il Master interuniversitario “Saperi in Transizione”, il Corso di perfezionamento interuniversitario “Educazione e natura”, il Corso di laurea magistrale in “Giornalismo, cultura editoriale, comunicazione ambientale e multimediale” con il patrocinio e il sostegno di numerose realtà accademiche e di ricerca del Paese.
L’evento vedrà la presenza di oltre una settantina fra studiosi e studiose delle più diverse discipline – sociologia, antropologia, psicologia, pedagogia, filosofia, linguistica, estetica, arti e letteratura, politica e diritto, economia, urbanistica –, chiamati a confrontarsi e a portare un contributo di riflessione per orientarsi di fronte alle emergenze e alle sfide che stiamo attraversando: dal cambiamento climatico alla perdita di biodiversità, dai conflitti legati allo sfruttamento delle risorse e dall’aumento incontrollato della popolazione al crescente accumulo di scarti e rifiuti, dalle produzioni inquinanti ai danni per la salute umana, dalla distruzione degli ecosistemi alla diffusione delle pandemie. Il convegno nasce dalla consapevolezza che per guadagnare una visione più complessa e articolata di queste sfide e dei profondi cambiamenti che comporteranno occorre integrare le conoscenze scientifiche provenienti dalle “scienze naturali” con i contributi riflessivi che provengono dalle discipline umanistiche e sociali.
L’Università di Parma ospiterà per l’occasione molti nomi del dibattito contemporaneo nell’ambito sociologico (Mauro Magatti, Luigi Pellizzoni, Dario Padovan), antropologico (Mauro Van Aken, Nadia Breda), psicologico (Adriano Zamperini, Marialuisa Menegatto, Mauro Sarrica), filosofico (Chiara Zamboni, Andrea Borsari, Nicola Perullo, Ubaldo Fadini), letterario (Antonio Moresco, Carla Benedetti), pedagogico (Monica Guerra), ecologico (Walter Ganapini, Marino Ruzzenenti), ecolinguistico (Maria Cristina Caimotto) e bioeconomico (Mauro Bonaiuti).
La manifestazione si aprirà lunedì 17 ottobre alle 9 con i saluti di Paolo Martelli, Prorettore Vicario, Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, Alessio Malcevschi, delegato dell’Università di Parma per la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile. Numerosi gli interventi targati Unipr nel corso dell’evento. Tra gli altri quelli di Marco Deriu, Osman Arrobbio, Corrado Confalonieri, Laura Gherardi, Martina Giuffré, Sabrina Tosi Cambini, Tiziana Mancini, Maja Antonietti, Rita Messori, Davide Papotti che hanno progettato e curato l’iniziativa, e poi ancora, Antonio D’Aloia, Roberta Gandolfi, Carlo Alberto Gemignani, Giulio Iacoli, Nicola Catelli, Sergio Manghi, Isabella Mozzoni, Vincenza Pellegrino, Andrea Pintus, Orsola Rignani, Andrea Sebastiano Staiti, Italo Testa, Alessandro Bosi, Laura Madella e Antonella Bachiorri.
In programma anche una tavola rotonda sul tema dei territori e delle comunità contaminate (lunedì 17 ottobre alle 18) che metterà a confronto due casi emblematici di inquinamento, quello da Pbc a Brescia e quello da Pfas in Veneto.
Per info: esh-lab@unipr.it