Alle 17.30 in Aula Magna con la lezione “Arte o natura? L’identità nazionale italiana tra ‘paesaggio’ e ‘sangue’”. Progetto triennale nato dalla sinergia fra Ateneo, Comune
e Fondazione Franco Maria Ricci
PARMA – Sarà lo storico dell’arte e saggista Tomaso Montanari il relatore di quest’anno della Cattedra Franco Maria Ricci, nata nel 2023 dalla sinergia fra Università di Parma (Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali), Comune di Parma (Assessorato alla Cultura) e Fondazione Franco Maria Ricci.
Il progetto prevede l’organizzazione annuale di un ciclo di lezioni attraverso l’invito di studiose e studiosi, artiste e artisti collegati, nel senso più ampio, agli ambiti culturali approfonditi da Franco Maria Ricci nella sua lunga carriera di editore, grafico e collezionista. Il ciclo è rivolto a studentesse e studenti del Dipartimento DUSIC ma coronato da una lectio magistralis aperta al pubblico, il cui testo sarà oggetto di una pubblicazione a cura della casa editrice.
L’ospite di quest’anno è appunto Tomaso Montanari, docente di Storia dell’arte moderna all’Università per Stranieri di Siena, di cui è anche Rettore dal 2021.
L’appuntamento è per mercoledì 11 dicembre alle 17.30 nell’Aula Magna dell’Università di Parma (Sede centrale, via Università, 12): il prof. Montanari terrà la lezione Arte o natura? L’identità nazionale italiana tra “paesaggio” e “sangue”.
La lectio sarà preceduta dagli interventi del Rettore Paolo Martelli, del Sindaco Michele Guerra, della Presidente della Fondazione Franco Maria Ricci Laura Casalis, del Delegato del Rettore alle Relazioni con le imprese culturali Diego Saglia.
L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
«Mettere il “paesaggio” a fondamento di una identità nazionale – scrive Tomaso Montanari in una breve nota di presentazione dell’incontro – è una scelta decisamente originale della Costituzione italiana, e ancora oggi sostanzialmente unica nel mondo: questa lezione vuole sottolineare il ruolo cruciale giocato, in questa lunga vicenda di storia culturale, dalla pittura di paesaggio praticata dagli artisti stranieri in Italia. Perché se erano stati i fondatori della lingua italiana a definire l’Italia il “bel paese”, furono i pittori di tutta Europa a rendere, secoli dopo, questa espressione davvero attiva e, per così dire, tangibile nell’immaginario degli stessi italiani. Sappiamo però che questa identità felicemente debole, fondata sulla comune appartenenza a un territorio trasformato dalla storia (cioè, appunto, un paesaggio), questo modo pacifico, mite, inclusivo e plurale di essere e sentirsi italiani, subì una drastica trasformazione a partire dai primi dell’Ottocento. Una trasformazione che oggi conosce una nuova accelerazione».
Sul sito dell’Università di Parma www.unipr.it è prevista la diretta streaming della lectio, che resterà poi fruibile sui canali di Università, Comune e Fondazione.
Oltre a quella delle 17.30, la mattina dell’11 dicembre (alle 11.30) il prof. Montanari terrà sempre in Aula Magna una lezione rivolta in particolare a studentesse e studenti dei corsi di studio del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali (ma aperta a tutto il pubblico interessato) sul tema Donatello, Piazza della Signoria e qualche idea sul patrimonio culturale.
Tomaso Montanari è professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università per Stranieri di Siena, di cui è anche Rettore, dopo aver insegnato all’Università di Napoli Federico II e a quella di Roma Tor Vergata. Si è molto occupato della storia dell’arte europea del XVII secolo e della storia del patrimonio culturale. Scrive sul «Fatto quotidiano» e sul «Venerdì di Repubblica»; per Rai Cultura ha ideato, curato e condotto diverse serie televisive sulla storia dell’arte. Tra i suoi volumi: Il Barocco (Einaudi, 2012); La libertà di Bernini. La sovranità dell’artista e le regole del potere (Einaudi, 2016); Velázquez e il ritratto barocco (Einaudi, 2018); Capolavori fuori centro. I Cavalli di Piacenza di Francesco Mochi (Skira, 2020). Negli ultimi anni ha pubblicato numerosi saggi sullo stato del patrimonio artistico italiano e sulla funzione civile della storia dell’arte; tra questi A cosa serve Michelangelo? (Einaudi 2011), Le pietre e il popolo (minimum fax, 2013), Privati del patrimonio (Einaudi, 2015), Cassandra muta. Intellettuali e potere nell’Italia senza verità (Edizioni del Gruppo Abele, 2017), Costituzione italiana. Articolo 9 (Carocci, 2018), Se amore guarda. Un’educazione sentimentale al patrimonio culturale (Einaudi, 2023)
La Cattedra Franco Maria Ricci
L’idea che anima la “Cattedra” è quella di costruire opportunità di approfondimento letterario, artistico, storico, ovvero culturale in senso lato, per studiose e studiosi, studentesse e studenti, ma anche per tutte le persone interessate. In questo modo Università, Comune e Fondazione hanno inteso fissare un appuntamento annuale incentrato sul mondo del sapere umanistico e delle arti, e sulla loro valenza per la società in cui viviamo; e, contemporaneamente, mantenere vitale e feconda nell’oggi la presenza di Franco Maria Ricci, figura di altissimo prestigio artistico internazionale cui il Comune di Parma ha tra l’altro dedicato un’importante mostra nell’autunno 2021, a circa un anno dalla scomparsa, all’interno delle attività di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.
La selezione di relatrici e relatori e dei temi da trattare nelle lezioni della “Cattedra”, di cui è prevista la pubblicazione, è a cura di un Comitato scientifico ad hoc. Il progetto prevede inoltre la possibilità di organizzare incontri o eventi collegati, anch’essi aperti alla cittadinanza, e di favorire la collaborazione (anche sotto forma di tirocinio o stage) con studentesse o studenti Unipr le cui ricerche siano coerenti con le finalità e gli ambiti d’azione e d’interesse della Fondazione.